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martedì 25 febbraio 2020

Il Codice della Mente - Il cervello non comprende le negazioni



“La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto a essa c’è un altro sistema di conoscenza – impulsiva e potente, anche se a volte illogica, c’è la mente emozionale…
La dicotomia emozionale/razionale è simile alla popolare distinzione fra “cuore” e “mente”; quando sappiamo che qualcosa è giusto “con il cuore” la nostra convinzione è di un ordine diverso – in qualche modo è una certezza più profonda – di quando pensiamo la stessa cosa con la mente razionale…
Spesso – forse quasi sempre – queste due menti sono perfettamente coordinate; i sentimenti sono essenziali per il pensiero razionale, proprio come questo lo è per i sentimenti. Ma quando le passioni aumentano d’intensità, l’equilibrio si capovolge: la mente emozionale prende il sopravvento, travolgendo quella razionale“.

La mente emozionale, tuttavia, non funziona allo stesso modo di quella razionale: è più antica, sfugge al controllo cosciente ed è capace di influenzare notevolmente i nostri pensieri. Del resto, la mente razionale si è evoluta nel corso dei millenni proprio a partire dal nucleo emozionale.
Già, le emozioni hanno il potere di disorganizzare il pensiero. Ecco perché è tanto importante imparare ad armonizzare pensiero ed emozione.

“In un certo senso, abbiamo due cervelli, due menti – e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emotiva. Il nostro modo di comportarci nella vita è determinato da entrambe: non dipende solo dal Q.I., ma anche dall’intelligenza emotiva, in assenza della quale, l’intelletto non può funzionare al meglio. La complementarietà del sistema limbico e della neocorteccia, dell’amigdala e dei lobi prefrontali, significa che ciascuno di essi è solitamente una componente essenziale a pieno diritto della vita mentale. Quando questi partner interagiscono bene, l’intelligenza emotiva si sviluppa, e altrettanto fanno le capacità intellettuali“.

Come fa il nostro cervello a capire le negazioni?
La negazione in generale è una funzione tipica del linguaggio umano, ed è considerata come un’esigenza universale pragmatica per le particolari esigenze comunicative a cui risponde. Tuttavia, fino ad oggi è sempre stato dato per scontato che la parola "non" non fosse percepita dal cervello come rappresentazione mentale.

Il nostro cervello, lavora in maniera molto particolare: riceve ogni giorno migliaia di comandi consci e incosci, che si rafforzano continuamente. Il cervello prende le cose alla Lettera, esattamente come gliele dici. Purtroppo, questo accade anche nel caso di negazioni. Quindi, se abbiamo un pensiero o diamo al nostro cervello un comando negativo come “non riesco a fare quella cosa”, queste istruzioni saranno recepite e il Tuo cervello farà del suo meglio per eseguire questi comandi alla perfezione e Tu, pur con tutti gli sforzi di questo mondo, non riuscirai a fare quella cosa. Anzi, Ti arrenderai ancor prima di aver provato.

Il nostro cervello tende a “risparmiare energia” (economia cognitiva) e odia tutto ciò che è ambiguo e poco chiaro.
Per questo cerca tutte le scorciatoie possibili e tenta di rifugiarsi in una “sicurezza fittizia”… fittizia perché in questo mondo davvero poche cose sono sicure e certe.

La stessa cosa funziona quando usiamo negazioni rivolte verso noi stessi: non sono capace….non riesco…..non ce la faccio….ecc. Il Tuo cervello elabora le informazioni che ha ricevuto e crea le connessioni, che con il passare del tempo si rafforzano, sino a diventare delle vere e proprie Convinzioni Limitanti.

Se vuoi ottenere dei risultati, qualsiasi campo Tu voglia intraprendere, devi continuamente “nutrire il Tuo cervello di pensieri positivi”.

Trasforma ogni negazione in qualcosa di positivo. Per esempio: “non ci riesco”…..fallo diventare “Io posso farcela”.
La massima di John Dryden è: “Prima noi ci formiamo delle abitudini, e poi loro formano noi”.


Fonte: D. Goleman, Intelligenza emotiva
https://www.piuchepuoi.it/

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