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martedì 8 dicembre 2020

IL FOCUS CREA LA NOSTRA REALTA'


 “Poiché tutto è un riflesso della nostra mente, tutto può essere cambiato dalla nostra mente”.

Ognuno di noi esercita, ogni giorno, nel corso della propria vita un enorme potere, controlliamo forze potenti di cui siamo per lo più completamente all’oscuro.

Questo potere può creare eventi futuri buoni o cattivi per noi, per i nostri amici, la nostra famiglia e per tutta l’umanità. Ecco il problema: noi creiamo involontariamente eventi futuri positivi e negativi capaci di generare la vita e potenzialmente anche di essere fatali.

Abbiamo il controllo sui nostri pensieri?

Una ricerca evidenzia che ogni giorno la nostra mente viene attraversata mediamente da circa 60.000 pensieri al giorno.

Il fatto è che molti dei nostri pensieri sono inconsci e alimentano dei programmi automatici che noi non riusciamo a gestire consapevolmente. Questi programmi sono il frutto di condizionamenti, traumi, schemi e convinzioni che ci portiamo dietro da anni (se non addirittura da vite).

Quello che possiamo iniziare a fare è osservare i pensieri che facciamo quotidianamente.

Qual è la qualità dei nostri pensieri?

Come sappiamo, pensieri negativi sicuramente non potranno fare altro che generare (o attirare) eventi negativi, al contrario pensieri e atteggiamenti positivi contribuiranno a creare una realtà certamente positiva.

Non si tratta di nascondere o soffocare emozioni negative o formulare semplicemente pensieri positivi. Significa piuttosto sviluppare una maggiore consapevolezza, fare un lavoro di trasformazione dal quale poi nasceranno automaticamente pensieri e atteggiamenti positivi.

I pensieri sono il frutto di ciò che siamo, della nostra coscienza. Per cui l’aspetto sul quale dobbiamo focalizzare l’attenzione è proprio la nostra consapevolezza, che rappresenta, appunto, il nostro livello di coscienza.

Il Focus Crea la Realtà

Fai conto di avere una lampadina da 25 watt che spara energie a 360 gradi in tutte le direzioni. Essa avrà una certa influenza sull’ambiente circostante. Il laser ha 25 watt, ma tutti mirati su un unico.


Che risultato può avere un’energia puntata su un unico punto piuttosto che su tutta la stanza? Modificherà quel punto in particolare, mentre su altri punti della stanza arriveranno pochi fotoni di rimbalzo.

Quando mediti o ti focalizzi su qualcosa i famosi 10 watt del cervello vendono diretti su quel qualcosa, su un punto, con il risultato che cambiamo quel punto in maniera più efficace, intenzionale e consapevole. Questa è la differenza: cambio l’indirizzo delle informazioni.

Quando esco dalla mia meditazione una parte del mio sistema operativo l’ho cambiata per sempre. Mi domando: posso cambiare l’intero sistema operativo, il modello? Si, anche radicalmente, ma c’è bisogno di energia.

Tuttavia non credere di poter modificare qualcosa con il pensiero volante, sono ricchissimo, sono fortunato, sono sano e poi vado a piangermi addosso.

Non è così che è possibile cambiare, ci vuole energia. L’energia fluisce dove va l’attenzione, può essere indirizzata intenzionalmente e consapevolmente. … Dove c’è il focus si crea realtà. … (Alberto Lori)

 Il pensiero può influenzare il DNA e ogni tua cellula

https://www.visioneolistica.it/

 

martedì 20 ottobre 2020

O homem se comporta com base no que come

                           Alemanha, publicidade emocionante: "Coma como aquele que você quer ser"




Você não deveria curar os olhos sem curar a cabeça ou a cabeça sem curar o corpo. Da mesma forma, você não deveria curar o corpo sem curar a alma. É por isso que a cura de muitas doenças é desconhecida dos médicos, porque eles são ignorantes com respeito ao Todo que também deveria ser estudado, visto que uma parte específica do corpo não pode estar bem a menos que O Tudo também esteja bem.". Jean Rialland:

A medicina que se limita à intervenção farmacêutica sem reformar o indivíduo é uma ação de fraude, obscurecimento mental e miséria espiritual”.

O fato de um indivíduo escolher comer certo produto indica que sua mente e consciência estão no nível evolutivo do alimento pelo qual ele se sente atraído.

O homem é o que come e com base no que come, ele pensa e, conseqüentemente, se comporta. O que entra em nosso corpo por meio de alimentos, água, ar, pensamentos de outras pessoas, sons, etc. constrói nosso corpo. Se o que compõe nosso corpo é pobre em nutrientes, contaminado ou impuro, a mente, a consciência e o espírito também sofrerão os efeitos. Existe uma correlação profunda entre o que o indivíduo come, sua saúde, seu pensamento, seu caráter, sua conduta, sua esfera energética, moral e espiritual, sua relação com o meio ambiente.

O equilíbrio perfeito entre as partes - corpo/mente/consciência/espírito - é o que permite que as coisas existam. A força que faz com que as coisas tendam para sua interação simbiótica é o que gera a vida no universo.

O bem se manifesta por meio do acordo das partes. Sem harmonia entre as partes, nada construtivo pode se manifestar no universo material. A desarmonia leva à destruição, ao não-ser, à extinção. Os estudos das pesquisas biomédicas mais recentes realizadas pelo dr. Giuseppe Jerace confirma que nosso comportamento seria significativamente influenciado pelo tipo e qualidade da alimentação e que uma dieta vegetariana favoreceria formas de comportamento socializantes mais harmoniosas, como resultado de um melhor equilíbrio de aminoácidos e vitaminas fornecidos pela dieta vegetariana.

A mente e o pensamento têm um efeito enorme na química do corpo e no funcionamento dos órgãos e glândulas a ponto de alterar a estrutura química. Os pensamentos têm efeitos positivos ou negativos no DNA e podem deixar você doente ou lhe curar.

Em um experimento, o DNA foi colocado em um recipiente, que poderia mudar de forma de acordo com os pensamentos e emoções do doador. Um professor da Universidade de Harvard demonstrou o poder terapêutico eficaz do placebo. Um experimento feito em pacientes HIV-positivos revelou que a resistência aos vírus e bactérias era 300 vezes maior em pacientes que experimentaram sentimentos de amor, gratidão e apreço. A água é alterada estruturalmente pela ação do pensamento; as plantas também reagem de maneira positiva ou negativa à ação do pensamento.

Todos os estados de espírito e emoções se refletem em todas as células e funções do corpo. As emoções negativas geram desarmonia nas funções físicas. O homem colérico derrama torrentes de raiva no circuito de suas células, destrói as estruturas dos tecidos e sua força vital. Muitas cirurgias podem ser evitadas se as causas mentais e emocionais que as geraram forem removidas.

O DNA “sabe " – foi projetado para alongar a vida! Cap. VI


venerdì 2 ottobre 2020

Una Mente erratica è una Mente infelice


 Bruce Lipton e l'effetto luna di miele: scopri come creare il paradiso in terra



La mente conscia è la mente razionale e oggettiva.

Ci serve per pensare analizzare, ragionare dedurre, trarre conclusioni, scegliere, dare ordini, decidere e immaginare.

La mente subconscia è la mente soggettiva, impersonale non selettiva.

La sua funzione è quella di eseguire gli ordini che riceve dalla mente conscia attraverso il pensiero razionale.

Tutto ciò che la mente conscia accetta come vero, è accettato anche dalla mente subconscia e inoltre lo realizza.

Quando incidiamo qualcosa nel subconscio, quest'ultimo farà il possibile per realizzarlo in una realtà materiale.

Il subconscio è il costruttore del corpo e governa tutte le funzioni vitali.

Le caratteristiche della mente subconscia, che ne determinano le funzioni, sono le seguenti :

- È suggestionabile. Il subconscio si può sempre controllare mediante il potere della suggestione.

- È letterale. Tende ad accettare come vere le idee e le affermazioni che la mente conscia gli trasmette, senza nessuna interpretazione o traduzione.

- È incapace di analizzare. Quando gli si dà un'istruzione o un comando, lo accetta come autentico e agisce di conseguenza, senza preoccuparsi se si tratta di qualcosa di illogico, negativo o nocivo.

- Non ha senso dello humor. Il subconscio non sa riconoscere un'informazione seria da uno scherzo.

Opera innocentemente e prende tutto sul serio.

- Il Subconscio controlla un'alta percentuale dei nostri pensieri e delle nostre azioni e quindi della nostra vita.

- Il subconscio può essere programmato.

La programmazione è l'insieme di messaggi che inviamo al subconscio attraverso suggerimenti o immagini allo scopo di produrre le modifiche desiderate.

Il modo di pensare, agire e fare che ognuno di noi ha ora, è stato determinato dai messaggi assorbiti dal proprio ambiente.

Tutto ciò che qualcuno ha detto o fatto a voi per tutta la vita, è stato impresso nella vostra mente subcosciente.

Questi messaggi influenzano il comportamento, il modo di pensare e il modo di fare le cose.

Messaggi e suggerimenti sono ovunque.

Una foto è un suggerimento, la pubblicità è piena di suggerimenti.

La mente è bombardata da suggerimenti tutto il tempo ...

Certamente chi ha ricevuto "suggerimenti" positivi e incoraggianti dal proprio ambiente fin dall'infanzia è avvantaggiato rispetto a chi ha ricevuto "suggerimenti" negativi e depotenzianti.

Tuttavia nessuna situazione è definitiva.

Si possono dare nuovi suggerimenti alla propria mente, si può scegliere cosa suggerire per creare nuove connessioni neurali e quindi nuove situazioni.

I suggerimenti possono riguardare qualsiasi argomento.

È una cosa positiva dare nuovi suggerimenti al subconscio perché altrimenti continuerà ad usare ciò che c'è "in magazzino" o peggio, ciò che trova qua e là.

 Il Potere dell’Intuizione


martedì 15 settembre 2020

L'origine della coscienza - Un viaggio nelle profondità del cosmo


 

Il significato che il termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea è quello di un rapporto dell’anima con se stessa, di una relazione intrinseca all’uomo “interiore” o “spirituale”, per il quale egli può conoscersi in modo immediato e perciò giudicarsi in modo sicuro e infallibile.

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non è facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo l’individuo e l’ambiente e controlla i pensieri, i comportamenti, i ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza nell’attimo in cui noi poniamo l’attenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell’ hic et nunc delle cose.

“La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa” affermava Husserl.

La coscienza è l’unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagente… siamo fusione... siamo...

Siamo Tutti UNO con il Tutto

L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.

Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato - la teoria che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, cioè, la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità - presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.” F. Schelling

Il punto essenziale è che per tutto il creato esiste una unica fonte energetica.

Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame, il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…”

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” Max Planck

l Mistero Della Coscienza – Che Cos'è la Realtà?


domenica 30 agosto 2020

DNA: il piccolo grande segreto della vita





Siamo Tutti UNO con il Tutto
L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.
Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato - la teoria che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, cioè, la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità - presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.” F. Schelling
Il punto essenziale è che per tutto il creato esiste una unica fonte energetica.
Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame, il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…”

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” Max Planck

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. È energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come questo in ogni attimo del nostro esistere ci apre le porte verso infinite possibilità di essere. Abbiamo un potere immenso… siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande. Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro…


domenica 2 agosto 2020

Realtà parallela - viaggiare nel passato è possibile?

                                 Macchina del Tempo - Viaggi Temporali di Ronald Mallett


 
                                     Macchina del Tempo - Viaggi Temporali di Ronald Mallett

Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli.

Secondo l’ultima formulazione, appena pubblicata su “Physical Review X” da un team dell’University of California a Davis, e della Griffith University australiana, non solo gli universi paralleli esisterebbero davvero, ma potrebbero persino interagire.

Secondo un nuovo studio teorico apparso su arXIV, ripreso da Futurism e New Scientist, nel contesto della teoria relativa agli universi paralleli, potrebbe essere possibile viaggiare dalla linea temporale di universo alla linea temporale di un altro attraversando un wormhole, ossia un buco nello spazio-tempo.

I due fisici che hanno realizzato la ricerca, Jacob Hauser e Barak Shoshany, partono dal presupposto che se il viaggio nel tempo è possibile esso porta in maniera inevitabile a paradossi non esplicabili.
Si pensi per esempio al semplice paradosso del nonno, un paradosso che ha lasciato perplessi i fisici fin da sempre.

Questo paradosso potrebbe essere risolto prendendo proprio in considerazione la possibilità di esistenza di universi paralleli, un’idea non certo nuova per spiegare il viaggio nel tempo che questo studio pone però sul tavolo sottolineando il fatto che non c’è bisogno per forza di un numero infinito di universi, anche se sarebbe necessario un numero che rimane comunque molto grande.

Come spiega Shoshany a New Scientist, l’idea che i due fisici suggeriscono parte dal concetto teorico secondo cui esistono molti universi paralleli all’interno dei quali le cose e gli avvenimenti sono più o meno gli stessi anche se ogni universo parallelo viaggia su una linea spazio-temporale separata. Queste linee possono essere percorse anche per viaggiare indietro nel tempo.

Linee temporali multiple permetterebbero ad un ipotetico viaggiatore del tempo di poter uccidere il proprio nonno e di non causare paradossi temporali che potrebbero portare a conseguenze che neanche gli stessi fisici potrebbero spiegare. La teoria dei due fisici prevede che qualsiasi cambiamento viene apportato al passato è indipendente dalla storia della linea temporale da cui viaggiatore del tempo proviene.

Come spiega un altro ricercatore, Geraint Lewis dell’Università di Sydney, non coinvolto nella ricerca, non si tratterebbe però di un vero viaggio nel tempo: non avrebbe, per esempio, più senso tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler per evitare la seconda guerra mondiale se questa guerra poi non si è svolta nell’universo da cui si è giunti.

E ciò varrebbe anche nel caso in cui l’universo da cui si è giunti sarebbe sostanzialmente uguale all’universo in cui si è fatta la modifica nel passato: basterebbe anche un solo atomo posizionato diversamente rispetto all’universo di provenienza per etichettare l’universo “modificato” come universo parallelo e distinto.



https://notiziescientifiche.it/viaggio-nel-passato-possibile-con-universi-paralleli-secondo-nuovo-studio/

mercoledì 8 luglio 2020

È l’osservatore a creare la realtà che osserva





Un esperimento primo nel suo genere ha indagato uno dei principi cardine della meccanica quantistica, ossia il rapporto tra osservatore e realtà.

Prendete un pallone. Da calcio, da basket, da pallamano; non importa. Sparatelo con un cannone e riprendete la scena con telecamere ad altissima definizione. Ora riesaminate il video al computer – vi è concessa tutta la potenza computazionale di cui avete bisogno – e provate a determinare, istante per istante, posizione e velocità del pallone. Se siete stati abbastanza accurati, riuscirete senza dubbio a portare a termine il processo di misura in modo più che soddisfacente: i numeri che otterrete coincideranno, con ottima approssimazione, con quelli previsti dalle equazioni dei modelli teorici che descrivono il moto del pallone. E potete star certi che il pallone, con o senza telecamere, avrebbe percorso esattamente la stessa traiettoria con le medesime caratteristiche. In altre parole, e generalizzando: ai sistemi macroscopici poco importa chi li sta osservando, e come lo sta facendo. O ancora, riprendendo un motto spicciolo da libro di filosofia dell’autogrill, “un albero che cade nella foresta fa rumore eccome, anche se non c’è nessuno ad ascoltarlo”.

La natura di un osservabile quantistico è intrinsecamente legata alla modalità di osservazione, ossia a come lo si guarda.

“A livello quantistico, la realtà non esiste finché non la si misura”. Come dire che se un albero quantistico cade in una foresta quantistica e nessuno lo sente, l’albero non solo non fa rumore, ma neppure esiste. Gli scienziati, in particolare, si sono concentrati sulla doppia natura delle entità quantistiche, che sono al contempo onde e particelle, finché, per l’appunto, non le si misura e collassano in uno dei due stati. Proprio come il gatto di Schroedinger, che è contemporaneamente vivo e morto finché non si guarda dentro la scatola. Andrew Truscott

Per individuare la posizione o la velocità dei quanti è necessario che ci sia un osservatore che li guarda, altrimenti questa misurazione risulta impossibile. Siamo quindi noi a determinare il comportamento dei quanti e perciò, anche della materia circostante.
Questa teoria dimostrerebbe che possiamo influenzare la realtà.

“La fisica quantistica presenta molte analogie con le teorie spirituali e con la stessa filosofia buddista. In entrambi i casi si ritiene che un sistema non possa essere studiato a prescindere da chi lo osserva e quindi, è l’osservatore a creare la realtà che osserva. Se ne deduce che siamo noi stessi a influenzare il mondo circostante e ad attivare determinate possibilità piuttosto che altre. Tecniche come il pensiero positivo e la PNL partono proprio da questi presupposti. Perché allora non funzionano sempre? Perché se i nostri pensieri coscienti non sono allineati con le nostre emozioni, si crea una situazione di contrasto: è come se coscientemente pensassimo che vogliamo stare bene con il partner ma inconsciamente lanciassimo messaggi di paura. L’energia emanata non è lineare e pertanto è più difficile che porti risultati positivi, anche perché solitamente le emozioni represse hanno più forza rispetto ai pensieri coscienti.

Detto questo, la fisica quantistica sembrerebbe comunque dimostrare che la realtà circostante dipende da noi e in tal senso ci rende consapevoli di una forza incredibile che può dimostrarsi tanto negativa quanto costruttiva, a seconda dell’uso che ne facciamo.” Laura De Rosa



mercoledì 17 giugno 2020

Il DNA contiene la prova scientifica dell’esistenza di Dio

Dio è Quantico ed è nel DNA


                                         
                                                          Sottotitolo in italian


 Gli scienziati del WIT, in collaborazione con il Progetto Genoma Umano e la Bob Jones University, hanno fatto quella che potrebbe essere la scoperta più sorprendente di questa, o di qualsiasi altra generazione. Mentre lavoravano per capire e mappare la funzione di sequenza del DNA nel genoma umano conosciuta come "DNA spazzatura" (per la loro mancanza di funzione conosciuta), gli scienziati del WIT hanno notato che, mentre le sequenze del DNA che stavano vedendo assomigliavano poco a delle codifiche di funzione biologica, portavano invece ad una sorprendente somiglianza a modelli di linguaggio umano.

Il linguaggio del "DNA spazzatura", il DNA che gli scienziati avevano per anni scartato come inutile, è indistinguibile dall’ aramaico antico.
Ancora più sorprendente, in quanto i linguisti hanno iniziato a tradurre il codice contenuto nel genoma umano, hanno scoperto che parte dello script che conteneva era a volte notevolmente vicino ai versetti che si trovano nella Bibbia. E a volte a intere citazioni bibliche.

Il PYGB dei geni umani, il Phosporomylase glicogeno, un trasposone non codificante, contiene una sequenza linguistica che si traduce come: "Alla prima pausa del giorno, Dio formò il cielo e la terra." Questo ha una sorprendente somiglianza con Gen 1:1 "In principio, Dio creò il cielo e la terra ".

DNA: IL LINGUAGGIO DELLA VITA

L'astronomia non è l'unica area in cui la scienza ha visto prove di un “Progetto”. I biologi molecolari hanno scoperto un design estremamente complesso nel mondo microscopico del DNA. Nel secolo scorso, gli scienziati hanno infatti trovato che una minuscola molecola chiamata DNA è il "cervello" dietro ogni cellula del nostro corpo e di ogni altra cosa vivente.

Tuttavia, più scoprono del DNA, più si meravigliano della intelligenza che c'è dietro.

L'intricata complessità del DNA ha indotto il suo co-scopritore, Francis Crick, a credere infatti che non avrebbe mai potuto originarsi sulla terra naturalmente. Crick, è un evoluzionista che crede addirittura che la vita sia troppo complessa per aver avuto origine sulla terra, e che dovrebbe provenire dallo spazio; infatti ha scritto: “Un uomo onesto, armato di tutte le conoscenze oggi a nostra disposizione, potrebbe solo affermare che l'origine della vita sia un miracolo. Tante sono le condizioni che avrebbero dovuto essere soddisfatte per generarla. [23]

La codifica dietro il DNA rivela una tale intelligenza da sconcertare l'immaginazione. Una piccola frazione di DNA contiene informazioni equivalenti a una pila di libri che circonderebbe la terra 5.000 volte. E il DNA opera come un linguaggio con un proprio codice software estremamente complesso. Bill Gates afferma che il software del DNA è "molto, molto più complesso di qualsiasi altro software che abbiamo mai sviluppato."

All'inizio del XXI secolo, l'ateismo dell'ateo Antony Flew cessò bruscamente quando egli studiò il DNA. Flew spiega cosa cambiò la sua opinione: “Quello che penso che il materiale del DNA abbia fatto, è mostrare che per forza una intelligenza deve essere stata coinvolta nel mettere insieme elementi straordinariamente diversi. L'enorme complessità con cui sono stati raggiunti i risultati mi sembra senza dubbio il lavoro di una intelligenza[25]”. Quindi, sebbene Flew non fosse un credente, ammise che il "software" dietro il DNA è troppo complesso per essere nato senza un "Progettista".



sabato 30 maggio 2020

Siamo tutti foglie dello stesso albero



                                                               Creare la realtà



Tutta la natura è un continuum. L’architettura della vita è disposta in schemi che ripetono perpetuamente se stessi, e il mondo dell’energia è molto più complesso nelle sue dinamiche rispetto a quello materiale.

Ciò che vediamo e tocchiamo, trova concretizzazione dapprima nell’invisibile, laddove lo sguardo non vede, né la nostra mente comprende, ma soltanto l’anima afferra interamente

Ogni cellula del nostro corpo è immersa in un ambiente, esterno ed interno, di fluttuanti forze magnetiche invisibili che possono influire virtualmente sui circuiti del sistema biologico. Pertanto dovrebbe essere facile mettere in relazione il come una vibrazione imposta esternamente possa avere un’influenza sulla nostra fisiologia, ma soprattutto come sia l’energia delle emozioni umane ad avere il più grande potere di influenzare gli stati mentali ed emozionali personali ed altrui, soprattutto se queste in sé posseggono una carica dominante in termini di polarità positiva o negativa.

Il corpo fisico, cosi come lo vediamo e lo tocchiamo, è una conseguenza della nostra essenza (ciò che è invisibile agli occhi, diceva il Piccolo Principe). Siamo vibrazione e di essa ci nutriamo. Tutto ciò che di noi si manifesta nel piano fisico, sia nel bene che nel male, è una emanazione della quantità, qualità e movimento dell’energia che forma il nostro corpo causale.

La vita è magnetismo, dobbiamo iniziarci a pensare come un campo energetico integrato, perché è questo ciò che siamo. Un campo energetico che ci rende parte e tutto con il mondo esterno. Questo campo muovendosi vibrazionalmente, fa sì che le nostre frequenze personali si accordino con le infinite possibilità quantistiche presenti nell’universo. Possibilità che a livello vibratorio esistono e trovano espressione nella nostra vita giornaliera, a seconda dell’intensità dell’intenzione della nostra volontà.

In ognuno di noi è racchiusa una scintilla di creazione, perché siamo parte infinitesimale di quel campo organizzato di coscienza che ci rende co-creatori attivi in ogni attimo del nostro procedere. Il nostro più grande potere è racchiuso in un’unica parola: Intenzione. Nel volere, nel fare, nel creare qualcosa di straordinario.
Possiamo dar manifestazione al mondo intorno a noi, soltanto nel qui e ora, attraverso il potere dell’intenzione delle nostre scelte.

L'intenzione non è un atteggiamento individuale che muove ciascuno di noi all'azione, un atteggiamento di forte determinazione volto a conseguire a tutti i costi i risultati prefissi ma un'energia cosmica di cui tutti noi facciamo parte, e alla quale possiamo attingere per plasmare realmente la nostra vita.

Ricorda, dove va la tua attenzione, lì scorre la tua energia” Jack Canfield


https://www.fisicaquantistica.it/

martedì 12 maggio 2020

Il potere delle aspettative sulla realtà

                                        La profezia che si auto-avvera e l'effetto Pigmalione




“Se gli uomini definiscono come reali certe situazioni, esse sono reali nelle loro conseguenze”. William H. Thomas

Si chiama self fulfilling prophecy, meglio nota come profezia che si auto-avvera. In psicologia sociale si parla di effetto “Pigmalione” quando un’ipotesi, un’idea, un preconcetto, un atteggiamento incide sulle conseguenze di una situazione futura facendo avverare ciò che si era pensato potesse accadere.

Le aspettative plasmate su convinzioni e preconcetti, esercitano un elevato potere sulla costruzione della realtà. Un saggio psicologo direbbe che non si conosce la realtà reale, effimera e forse inesistente, ma la propria realtà fatta di situazioni, emozioni e sensazioni che nel presente vengono percepite come reali.

Come costruiamo la nostra realtà?

La realtà si costruisce nell’elaborazione delle proprie esperienze. Ogni esperienza viene valutata in base a schemi cognitivi preesistenti (perché precedentemente acquisiti) costituiti dall’insieme di convinzioni che hanno un ruolo centrale nell’interpretazione della propria realtà.
Non tutte le informazioni che appartengono alla realtà vengono registrate: gli schemi cognitivi permettono il filtraggio delle informazioni ritenute utili per classificare, decodificare e riconoscere il mondo circostante. Dunque, la nostra realtà percepita è una conseguenza dell’incontro fra dati oggettivi ed il lavoro di quegli schemi cognitivi che caratterizzano solo noi, che sono solo nostri e che non appartengono ad una reale realtà. Le nostre convinzioni, positive o negative, rappresentano delle certezze da cui attingere per decodificare situazioni nuove, potenzialmente ansiogene; esse condizionano sempre i nostri pensieri e i nostri comportamenti.

La profezia che si auto-avvera è uno dei fenomeni più noti e più studiati in psicologia sociale.
Ha una validità scientifica ed è un meccanismo mentale studiato non solo dai psicologi ma dai sociologi, pedagogisti e medici oltre ad essere sfruttato in campo farmaceutico quando si utilizzano medicinali placebo che pur essendo chimicamente privi di principi attivi, in molti casi hanno gli stessi effetti dei reali medicinali proprio perché i pazienti sono convinti di assumere un reale medicinale nel quale hanno fiducia perché migliori la loro condizione.

Il sociologo Merton ne parlò per la prima volta negli anni ‘70, ed è stata anche riprodotta sperimentalmente a dimostrazione dell’influenza che esercitano le convinzioni sulla costruzione della realtà. Infatti, pensiamo agli effetti dell’ipnosi sulla comunicazione di massa o all’effetto placebo, succede che chi subisce questo comportamento ottiene esattamente quello che vorrebbe si verificasse, a conferma della grande potenza della suggestionabilità umana.

In sostanza, le profezie auto-avveranti incidono significativamente sulla visione che gli individui hanno di loro stessi, del loro modo di apparire con gli altri e con il mondo. Per questo si creano schemi stabili, rigidi, di comportamento che ovviamente si ripeteranno nel tempo confermando la propria visione delle cose.

Come uscire dalla profezia che si autoavvera
Smettere di lasciarsi “fregare” da questo meccanismo.
Ora sai che la mente può tenderti queste trappole e perciò sei pronto ad usare la profezia che si autoavvera a tuo vantaggio: se fino ad ora hai dato spazio di comando alle tue paure riguardo il futuro e hai temuto che divenissero realtà fino a che non è davvero accaduto, sei stato tu stesso a decidere, inconsciamente, di fallire.
Se ti sei reso conto che fino ad oggi ti sei auto sabotato, non piangere sul latte versato perché non ti sarà utile.
Fai progetti, ponderali assicurandoti di non tentare l’impossibile e parti, smettendo definitivamente di auto sabotarti.

Da ora in poi elimina dal tuo dizionario e dal tuo modo di parlare tutte quelle frasi che non fanno altro che demotivarti lasciandoti arenato.

Credere in te stesso
Dopo aver smesso di ripeterti certi mantra che non fanno altro che renderti succube del fallimento è giunta l’ora di sostituirli facendo della profezia che si auto-avvera un lascia passare per la tua realizzazione personale, compiendo il passo successivo: credere in te stesso, scoprendo quali sono le tue potenzialità e costruendoci sopra, sfruttandole al massimo

In conclusione, se siamo convinti che un fatto sia reale, esso lo è nelle sue conseguenze. Le modalità che abbiamo di attribuzione di senso agli eventi e le strategie che mettiamo abitualmente in atto, determinano in noi il ripetersi di comportamenti anche disfunzionali che sono propensi sempre ad andare a confermare le nostre aspettative. Il pensare di poter leggere la realtà esclusivamente con i propri occhi ed identificarla come oggettiva, può portare a sentimenti di solitudine, convinzioni di non essere capiti dal mondo esterno e sensazioni di essere vittime di un destino già scritto potenzialmente prevedibile.

È necessario interrogarsi sul cambiamento della percezione della realtà che includa l’esistenza di diverse realtà possibili: la soggettività di una percezione può facilmente condurre all’autoinganno.

La realtà appartiene ad ognuno di noi in modo diverso. È importante imparare a conoscere come le proprie convinzioni pre-confezionate e costruite durante questo percorso di crescita lungo una vita condizionino il personale modo di percepire la realtà: una è realtà reale, ma lo è per noi. Sulla nostra realtà noi siamo responsabili, possiamo condizionarla e determinarla, ma siamo responsabili di doverla mettere costantemente in discussione. Poniamoci come obiettivo la produzione di dubbi.

“Credere è molto noioso. Dubitare è profondamente avvincente. Essere sul chi va là è vivere. Farsi cullare nella certezza è morire” Oscar Wilde


https://crescitaindividuale.com/autostima

martedì 28 aprile 2020

Ricostruiamo insieme la nostra "casa", salviamo il pianeta che ci ospita

                                          Effetto lockdown: così la Terra è tornata a respirare





Il 2020 è iniziato portandoci i frutti dell’incuria e del degrado che da decenni i “Sapiens” perseguono con solerte impegno.

Un patogeno che misura tra i 100-160 miliardesimi di metro, ha messo in crisi anche i sistemi sanitari dei paesi più ricchi, l’economia e la finanza globale, provocando una pandemia che ha evidenziato quanto perfino le nazioni tecnologicamente più avanzate siano fragili, vulnerabili e impreparate ad affrontare e prevenire eventi di questo tipo.

Non vi è alcun dubbio che dobbiamo seguire la strada del cambiamento perché l’emergenza da Covid 19 è figlia anche dello squilibrio ambientale, dell’urbanizzazione selvaggia, della perdita di biodiversità, della deforestazione, degli allevamenti intensivi e dello scorretto rapporto uomo-animale che hanno favorito lo spillover, ovvero il salto di specie del virus da animale verso l’uomo.

E’ altrettanto certo che il cambiamento climatico, attraverso l’innalzamento delle temperature, potrà favorire il trasferimento di patogeni, anche letali.

Nessuno sarà immune: per l’Oms ogni anno nel mondo muoiono 1 milione di persone a causa delle punture di zanzare e altri insetti.

Negli ultimi decenni gli esempi di incoscienza, supponenza e avidità umana si sono succeduti a ritmo incalzante e a senso unico.

Se i Sapiens saranno in grado di superare questa pandemia, sicuramente dovranno fare i conti con la prossima se non cambiano radicalmente il loro modo di vivere e di rapportarsi con Rispetto e Amore per la Madre Terra.

Il Coronavirus ha già cambiato la coscienza di noi italiani e noi tutti abbiamo assorbito la consapevolezza che un cambiamento profondo renderà il nostro pianeta più vivibile e le nostre vite più rispettate.

La politica dovrà per forza tener conto di quanto oggi la nostra gente sta subendo, non potrà ignorare in futuro le scelte che ha dovuto intraprendere per mettere qualche toppa qua e là per frenare le gravi conseguenze dovute a politiche sbagliate e protagoniste di un Antropocentrismo che ha portato il Pianeta a una probabile ed ennesima estinzione di massa del genere umano.

La Politica deve essere attenta in primo luogo alla sanità pubblica, alla vita sociale, ai consumi, alla salubrità della biosfera, al benessere di ogni forma di vita esistente sul pianeta.

Crediamo che sia giunto il momento di radunare le forze e le idee.
Crediamo in una società aperta, libera, giusta e solidale.

Crediamo nella possibilità di consegnare alle prossime generazioni un pianeta vitale e vivibile, in cui ciascuno possa ancora ricercare la propria felicità.

Iniziamo a ricostruire insieme la nostra “casa”, iniziamo a salvare insieme la nostra vita ed il pianeta che ci ospita.



https://www.lavocediasti.it/2020/04/10/

sabato 4 aprile 2020

Lettera dal Coronavirus all'Umanità

          E' tempo di fermarci e trovare un nuovo equilibrio, una nuova e profonda consapevolezza

                                             
Lettera dal Coronavirus di Darinka Montico.


Fermatevi semplicemente e ascoltate. È il Pianeta a chiedercelo

 E’ l’ora di fermarsi. Veramente, completamente. E’ l’ora di tirare i remi in barca e lasciarsi trasportare dalle onde del pensiero e del buonsenso.

Non diremo che da sempre, in natura, la vita tra agenti patogeni e genere umano e animale è sempre esistita e che in un ambiente più o meno costante, questa convivenza tenderebbe a un equilibrio, cioè a trasformare la competizione tra le specie in una sorta di coabitazione. 

Questo se non intervenisse, a vanificarlo, proprio l’attività dell’uomo, invadendo gli spazi degli ospiti dei virus (quasi sempre animali selvatici) attraverso la sottrazione o alterazione dei loro habitat naturali, attraverso la loro caccia, o attraverso altre azioni che non staremo in questa occasione a esplicitare meglio.

Non diremo tutte queste cose che voci molto più autorevoli di noi già dicono da tempo, e che in questo momento di emergenza globale in cui molte vite sono già state sacrificate e altrettante sono a rischio, sarebbe troppo facile e di dubbio gusto per rispetto dei moltissimi morti.

Non lo diremo perché sappiamo che sarebbe troppo doloroso ripeterlo adesso, e che è più facile, per l’equilibrio psicofisico delle persone, pensare che tutto questo presto passerà, che “tutto andrà bene”, e che non ci saranno conseguenze. Anche perché sono esattamente queste, le conseguenze, ed è il rapporto di responsabilità con esse, che dovrebbe profondamente cambiare.
Non abbiamo né la certezza né la chiave d’interpretazione univoca di questo fenomeno, ma sappiamo che è strettamente legato a tutti i fenomeni ambientali che conosciamo fin troppo bene (cambiamento climatico, estinzioni e mutazioni genetiche di specie animali e vegetali causate dall’uomo, inquinamento, deforestazione, ecc ecc…) ma abbiamo la certezza

questa è l’ora di fermarci, e di ascoltare.

Ascoltare noi stessi, ascoltare il pianeta, osservare e trarre da questo ascolto e da questa osservazione una nuova e profonda consapevolezza. Accogliere la paura che stiamo provando e con essa la trasformazione che inevitabilmente toccherà ognuno di noi.

Non possiamo opporci, dobbiamo assecondare gli eventi. In questo siamo chiamati a dare prova di resilienza e resistenza. E in questo siamo chiamati a rielaborare noi stessi, la nostra vita, le nostre priorità.

E se useremo questo tempo sospeso per lavorare sul profondo di ognuno di noi, non potremo che rigenerarci, come la natura ci insegna, con forza e umiltà. Non potremo che ritrovare un nuovo equilibrio, smettendola di rincorrere il benessere a tutti i costi, di cercare comodità inutili, di alimentare desideri materiali all’insegna dello sperpero, di rincorrere modelli sociali e globali che hanno dato prova della loro insostenibilità.

Dobbiamo tutti fermarci e aspettare. E’ il Pianeta a chiedercelo.



Fonte 


venerdì 20 marzo 2020

Come il corpo blocca i virus



Il coronavirus SarsCoV2 non sta mutando in modo significativo: come segnala la rivista Nature, il confronto delle mappe genetiche di 104 ceppi, raccolti tra i malati e isolati in Cina da dicembre 2019 a metà febbraio 2020, ha evidenziato che sono sono simili fra loro al 99,9%.

L’epidemia di infezione da Coronavirus (ceppo 2019-nCoV) comporta la necessità di aiutare le persone a rendere il sistema immunitario “attivo” e in grado di rispondere adeguatamente alle infezioni da agenti virali.

I virus sono microrganismi acellulari molto semplici, costituiti da una catena di Dna o Rna, racchiusi in un involucro proteico protettivo privi delle tipiche strutture cellulari e che per riprodursi hanno bisogno di invadere una cellula ospite utilizzando i suoi meccanismi replicativi.

I virus hanno capacità di mutare impedendo al sistema immunitario di intervenire prontamente attraverso i meccanismi della memoria immunologica, in pratica dunque gli anticorpi prodotti per lo stesso virus possono divenire inefficaci..

Rafforzare le difese immunitarie
Rafforzare le difese immunitarie è una necessità che scatta nel momento in cui qualcosa le indebolisce, rendendo l'organismo della persona interessata più suscettibile alle infezioni e ad altre problematiche.

Cosa indebolisce le difese immunitarie?
Oggi, le cause principali dell'indebolimento delle difese immunitarie sono: lo stress, alcune patologie (es: raffreddore), l'uso smodato degli antibiotici, svariati fattori ambientali (es: freddo, umidità, cambio di stagione, eccessiva esposizione solare ecc.), un'alimentazione impropria, l'inadeguato riposo notturno, la sedentarietà, l'affaticamento fisico e l'avanzare dell'età.

Stress: le condizioni che causano uno stress psico-fisico indeboliscono il sistema immunitario, in quanto lo sottopongono a un maggior carico di lavoro. Facendo un paragone, è come se lo stress affaticasse il sistema immunitario affidandogli numerosi incarichi e quest'ultimo, di conseguenza, divenisse meno efficiente.

Uso smodato degli antibiotici: a livello intestinale, il corpo umano ospita batteri particolari, con cui stabilisce un rapporto di simbiosi: in cambio dell'ospitalità offerta dall'intestino, questi batteri - che nel loro insieme sono detti flora batterica - garantiscono vari servigi, tra cui: smorzare la proliferazione di quei microrganismi potenzialmente patogeni presenti di norma in alcuni distretti dell'organismo (es: Candida albicans) e modulare il sistema immunitario intestinale.

L'uso smodato degli antibiotici può impoverire la flora batterica, la quale, a quel punto, non è più in grado di adempiere alle proprie funzioni. Da ciò ne consegue che i microrganismi potenzialmente patogeni come Candida albicans possono prendere il sopravvento e proliferare, e le difese immunitarie proprie dell'intestino perdere di efficacia.

Sedentarietà e inadeguato riposo notturno: studi scientifici hanno evidenziato che le persone sedentarie e quelle che dormono meno si ammalano più facilmente degli individui con una vita attiva e di coloro che dormono 7-8 ore per notte.

Pertanto, i ricercatori hanno concluso che vi sia un collegamento tra l'indebolimento del sistema immunitario e fattori come la sedentarietà e un riposo notturno insufficiente.
Alimentazione impropria: per esempio, l'inadeguato apporto proteico compromette la produzione e la funzionalità di quelle glicoproteine che costituiscono una parte fondamentale del sistema immunitario.

L'età avanzata: l'invecchiamento fa sì che gli organi immunitari produttori di globuli bianchi siano meno efficaci. Purtroppo, è un destino che spetta inevitabilmente all'organismo umano e contro cui è impossibile opporsi in modo radicale.



https://www.my-personaltrainer.it/benessere/rafforzare-difese-immunitarie.html

lunedì 9 marzo 2020

Coronavirus un’arma da guerra biologica?

                                              Coronavirus ipotesi di arma biologica


Il marchio del “complottismo”
Per parte nostra, prendiamo le mosse da un punto, che non sarà sfuggito: chi osi sollevare dubbi rispetto alla versione ufficiale – quella del virus come “naturale” evoluzione a partire dal pipistrelllo –, è immediatamente silenziato come complottista e, in quanto tale, ostracizzato e privato del diritto al pubblico dibattito. Curioso, in effetti, che chi socraticamente sollevi dubbi sia diffamato come idiota, mentre chi viva di granitiche certezze sia salutato come acuto e intelligente! Prodigi del pensiero unico! Eppure, se divampa un incendio non è certo complottista chi solleva l’ipotesi del dolo. Anzi, se adduce moventi e ipotesi di lavoro, la sua posizione è accolta o quanto meno ascoltata seriamente.

Gli Usa il trattamento per i paesi non allineati
Lo stesso Tucidide, nella Guerra del Peloponneso, ipotizza che la peste fosse diffusa ad Atene dall’operato degli spartani, che avvelenavano i pozzi. Perché, dunque, non è lecito ipotizzare – con dubbi e non con certezze – che anche in questo caso ci troviamo al cospetto di una epidemia “dolosa”, scatenata da qualcuno con precisi intenti? Il movente non è, poi difficile, da evidenziare. Siamo nella quarta guerra mondiale: quella che la civiltà del dollaro, dopo aver vinto la terza (Guerra Fredda), ha dichiarato dal 1989 a ogni Stato non allineato con il Washington consensus (dall’Iraq alla Libia, dalla Serbia all’Afghanistan). Ora, è la Cina un Paese non allineato con il Washington consensus? Sì. È la Cina un Paese altamente inviso alla talassocrazia dell’hamburger? Sì. V’era, prima che scoppiasse l’epidemia, una forte tensione tra i due Paesi? Certo che sì: se dico 5G e caso Huawey vi sovviene qualcosa? La Cina, è innegabile, ha compiuto il balzo in avanti: e forse, per molti versi, ha già superato per potenza tecnica e commerciale la civiltà a stelle e strisce. Ipotesi di spiegazione e movente, dunque, vi sono.

Wuhan, la Silicon Valley d’Oriente
Wuhan – non dimenticatelo – è una sorta di Silicon valley d’Oriente. Un punto strategico al massimo grado, colpendo il quale, com’è evidente, si mette in ginocchio la Cina tutta. Com’è ovvio, il nostro immaginario, plasmato dal pensiero unico e dal trasbordo ideologico inavvertito, si rifiuta in modo irriflesso di pensare che ciò sia possibile: con un moto quasi inconscio, respinge questa ipotesi ermeneutica, senza nemmeno avventurarsi a considerarla seriamente. La civiltà del dollaro non può fare cose simili! Essa è il bonum maximum sul pianeta terra, il sempre vigile garante della pace e della democrazia! Eppure, come sappiamo, bioarmi e armi batteriologiche non sono fantascienza.

La guerra biologica non è fantascienza
Eppure è tutto ufficiale e sotto gli occhi di tutti, come nel noto racconto di Poe “La lettera rubata”: la lettera sta lì, in bella vista, e siamo noi che non sappiamo vederla. Si prenda il documento ufficiale del 2000, Rebuilding America’s Defenses, pubblicato dal pensatoio conservatore Project for a new american century: anzitutto, si ipotizza l’esigenza di una “nuova Pearl Harbour”, che permetta agli Usa di usare la propria potenza come legittima risposta a una aggressione. Per ironia della sorte, con incredibile coincidenza, la monarchia del dollaro avrà la sua nuova Pearl Harbour l’anno seguente, l’11 settembre del 2001. E sempre in quel documento si legge testualmente: “Forme avanzate di guerra biologica, che possono prendere di mira certi genotipi, possono trasformare la guerra biologica, da regno del terrore, in utile strumento politico”. Sic! Come interpretare allora quanto accaduto a Wuhan? Non è poi difficile. Diego Fusaro



martedì 25 febbraio 2020

Il Codice della Mente - Il cervello non comprende le negazioni



“La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto a essa c’è un altro sistema di conoscenza – impulsiva e potente, anche se a volte illogica, c’è la mente emozionale…
La dicotomia emozionale/razionale è simile alla popolare distinzione fra “cuore” e “mente”; quando sappiamo che qualcosa è giusto “con il cuore” la nostra convinzione è di un ordine diverso – in qualche modo è una certezza più profonda – di quando pensiamo la stessa cosa con la mente razionale…
Spesso – forse quasi sempre – queste due menti sono perfettamente coordinate; i sentimenti sono essenziali per il pensiero razionale, proprio come questo lo è per i sentimenti. Ma quando le passioni aumentano d’intensità, l’equilibrio si capovolge: la mente emozionale prende il sopravvento, travolgendo quella razionale“.

La mente emozionale, tuttavia, non funziona allo stesso modo di quella razionale: è più antica, sfugge al controllo cosciente ed è capace di influenzare notevolmente i nostri pensieri. Del resto, la mente razionale si è evoluta nel corso dei millenni proprio a partire dal nucleo emozionale.
Già, le emozioni hanno il potere di disorganizzare il pensiero. Ecco perché è tanto importante imparare ad armonizzare pensiero ed emozione.

“In un certo senso, abbiamo due cervelli, due menti – e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emotiva. Il nostro modo di comportarci nella vita è determinato da entrambe: non dipende solo dal Q.I., ma anche dall’intelligenza emotiva, in assenza della quale, l’intelletto non può funzionare al meglio. La complementarietà del sistema limbico e della neocorteccia, dell’amigdala e dei lobi prefrontali, significa che ciascuno di essi è solitamente una componente essenziale a pieno diritto della vita mentale. Quando questi partner interagiscono bene, l’intelligenza emotiva si sviluppa, e altrettanto fanno le capacità intellettuali“.

Come fa il nostro cervello a capire le negazioni?
La negazione in generale è una funzione tipica del linguaggio umano, ed è considerata come un’esigenza universale pragmatica per le particolari esigenze comunicative a cui risponde. Tuttavia, fino ad oggi è sempre stato dato per scontato che la parola "non" non fosse percepita dal cervello come rappresentazione mentale.

Il nostro cervello, lavora in maniera molto particolare: riceve ogni giorno migliaia di comandi consci e incosci, che si rafforzano continuamente. Il cervello prende le cose alla Lettera, esattamente come gliele dici. Purtroppo, questo accade anche nel caso di negazioni. Quindi, se abbiamo un pensiero o diamo al nostro cervello un comando negativo come “non riesco a fare quella cosa”, queste istruzioni saranno recepite e il Tuo cervello farà del suo meglio per eseguire questi comandi alla perfezione e Tu, pur con tutti gli sforzi di questo mondo, non riuscirai a fare quella cosa. Anzi, Ti arrenderai ancor prima di aver provato.

Il nostro cervello tende a “risparmiare energia” (economia cognitiva) e odia tutto ciò che è ambiguo e poco chiaro.
Per questo cerca tutte le scorciatoie possibili e tenta di rifugiarsi in una “sicurezza fittizia”… fittizia perché in questo mondo davvero poche cose sono sicure e certe.

La stessa cosa funziona quando usiamo negazioni rivolte verso noi stessi: non sono capace….non riesco…..non ce la faccio….ecc. Il Tuo cervello elabora le informazioni che ha ricevuto e crea le connessioni, che con il passare del tempo si rafforzano, sino a diventare delle vere e proprie Convinzioni Limitanti.

Se vuoi ottenere dei risultati, qualsiasi campo Tu voglia intraprendere, devi continuamente “nutrire il Tuo cervello di pensieri positivi”.

Trasforma ogni negazione in qualcosa di positivo. Per esempio: “non ci riesco”…..fallo diventare “Io posso farcela”.
La massima di John Dryden è: “Prima noi ci formiamo delle abitudini, e poi loro formano noi”.


Fonte: D. Goleman, Intelligenza emotiva
https://www.piuchepuoi.it/

sabato 15 febbraio 2020

La nostra è una mente quantica

                                                                 Il Pensiero Quantico





La materia è più un “nulla” (energia) che un “qualcosa” (particelle). La vecchia scuola credeva che gli elettroni orbitassero intorno ad un nucleo, come i pianeti che orbitano intorno al sole. La nuova scuola, invece, sostiene che l’atomo sia composto al 99,99999% da energia e da un 00,00001% da materia. In proporzione, è quasi nulla.
I fisici quantistici hanno scoperto che la persona che osserva le infinitesimali particelle dell’atomo influisce sul comportamento dell’energia e della materia. Gli esperimenti hanno dimostrato che gli elettroni esistono come infinite possibilità o probabilità in un campo di energia invisibile.

Solo quando l’osservatore si fissa su una qualsiasi localizzazione dell’elettrone, questo elettrone appare. In poche parole, una particella non può manifestarsi nella realtà, ovvero nello spazio-tempo come lo conosciamo, finché non viene osservata. Allora, quando l’osservatore “cerca” un elettrone c’è un punto concreto nello spazio e nel tempo in cui tutte le possibilità dell’elettrone collassano in una reazione fisica.
Con questa scoperta, mente e materia non possono continuare ad essere considerate separatamente; sono intrinsecamente legate, perché la mente soggettiva esercita cambiamenti percettibili nel mondo fisico obiettivo: parliamo di una mente quantica. Pensate a questo: se a livello subatomico l’energia risponde alla vostra attenzione e si trasforma in materia, come cambierebbe la vostra vita se imparaste ad incanalare l’effetto della vostra osservazione e a collassare infinite onde di probabilità nella realtà che desiderate? Sareste più propensi a osservare la vita che desiderate?


Il potere della nostra mente quantica: pensieri e sentimenti
Per natura, tutto quello che esiste nell’universo fisico è composto da particelle subatomiche come gli elettroni. Queste particelle si presentano come onde (energia, ricordate che è il 99,99999%) mentre sono osservate. Potenzialmente sono “tutto” e “niente” finché non vengono osservate. Esistono ovunque e in nessun luogo, finché qualcuno non le osserva.
Quindi, tutto quello che esiste nella nostra realtà fisica, esiste come puro potenziale. Se le particelle subatomiche possono esistere in modo simultaneo in infiniti luoghi, in teoria siamo capaci di collassare in infinite realtà possibili. Ovvero, se potete immaginare un successo futuro nella vostra vita basandovi sui vostri desideri, questa realtà già esiste come possibilità in campo quantico e aspetta di essere osservata. Se la vostra mente quantica è capace di influire sulla comparsa di un elettrone, in teoria può anche influire sulla comparsa di una qualsiasi possibilità.


I nostri pensieri e sentimenti non fanno eccezione. Sia i pensieri sia i sentimenti emettono segnali elettromagnetici. I pensieri inviano segnali elettrici in un campo quantico. Così avranno il potere di “attrarre magneticamente” determinate situazioni nella nostra vita. Unendosi, ciò che pensiamo e ciò che sentiamo producono uno stato dell’essere che genera un’impronta elettromagnetica, che a sua volta agisce su ogni atomo del nostro mondo. Questo ci porta a chiederci: che cosa sto trasmettendo (in modo cosciente o incosciente) nella mia vita quotidiana?


Tutte le esperienze esistono in potenza come impronte elettromagnetiche nel campo quantico.
Vi è un’infinità di possibili impronte elettromagnetiche (di genialità, ricchezza, libertà, salute…) che già esistono come matrice di frequenza di energia. Se nel cambiare il vostro modo di essere (ovvero, nel cambiare le vostre credenze e di conseguenza cambiare pensieri, emozioni e comportamenti) creerete un nuovo campo elettromagnetico che coinciderà con questo potenziale nel campo quantico dell’informazione, sarebbe possibile incontrare questa situazione perché ne veniamo attratti o perché la situazione trova voi? Tutto indica che questa è un’ipotesi molto probabile in funzione delle conoscenze di fisica di cui disponiamo al giorno d’oggi.
Tuttavia, affinché tutto questo possa succedere, dovete essere coscienti di tutte le credenze che portate nel vostro subconscio e che vi bloccano

Il principio della coerenza
La coerenza inizia allineando i pensieri e i sentimenti. Quante volte avete tentato di creare qualcosa, credendo nella vostra mente quantica che ci sareste riusciti, mentre il vostro cuore vi diceva il contrario? Che risultato ha prodotto quel segnale incoerente che stavate inviando?

Le onde di un segnale sono molto più potenti quando sono coerenti, lo stesso succede quando i vostri pensieri sono allineati con i vostri sentimenti. Quando avete pensieri chiari e concentrati su un obiettivo e li accompagnate ad un’appassionata implicazione emotiva, trasmettete un segnale elettromagnetico più potente che vi attrae verso una possibile realtà che coincide con ciò che desiderate.




Fonte:
https://lamenteemeravigliosa.it/la-mente-quantica-trasformare-realta/

lunedì 10 febbraio 2020

Invenzioni che avrebbero potuto Cambiare il mondo, se non le avessero vietate


"È l’élite finanziaria globale che da anni manipola consapevolmente il progresso…"






“La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità”. Nikola Tesla

Invenzioni che avrebbero potuto cambiare il mondo se non le avessero vietate. La capacità di inventare oggetti sorprendenti e a volte geniali è una delle più grandi qualità dell’uomo. Ma,
purtroppo, le più grandi scoperte che avrebbero potuto cambiare il mondo e il futuro dell’uomo, prendono da anni polvere sugli scaffali e negli archivi segreti, mentre i loro autori vengono
perseguitati.

La storia di Nikola Tesla è un esempio, uno straordinario e al contempo misconosciuto scienziato che ha gettato le fondamenta tecnologiche della società moderna, e di molti altri “scienziati ribelli” condannati all’oblio dall’establishment scientifico.

Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’ energia senza limiti, che può essere incanalata. N. Tesla


giovedì 23 gennaio 2020

L'Intelligenza Artificiale prevarrà sull'Uomo?






Quando si parla di Intelligenza Artificiale (IA), si pensa subito a tecnologie all’avanguardia, a robot in grado di comprendere e decidere le azioni da compiere e di un mondo futuristico in cui macchine e uomini convivono. In realtà, l’Intelligenza Artificiale e il suo utilizzo sono molto più reali di quanto si possa immaginare e vengono oggi utilizzati in diversi settori della vita quotidiana. Si tratta tuttavia di utilizzi meno invasivi di quello che si pensa o di quanto viene mostrato spesso dai film di fantascienza che hanno trovato nel tema dell’Intelligenza Artificiale lo spunto per molte serie più o meno di successo.

In realtà la IA è già un fenomeno di massa, una parte integrante della nostra quotidianità. basta pensare alla tecnologia che usiamo tutti i giorni. Durante le conferenze, ad esempio, appare evidente che le persone si figurano l’Intelligenza Artificiale come una sorta di androide che arriva, un po’ come in Guerre Stellari. Niente di più lontano. Se usiamo Netflix per vedere una serie tv, Amazon per fare degli acquisti, un qualsiasi motore di ricerca, i vari strumenti di riconoscimento vocale che vengono regolarmente utilizzati, dagli smartphone ai sistemi di sicurezza, si basano su algoritmi tipici dell’Intelligenza Artificiale. E perfino se scattiamo una foto con il cellulare, dietro ci sono spesso applicazioni dell’Intelligenza Artificiale.

Tutti continuano a concentrarsi sull’IA come se fosse un pericolo costante per la nostra società. Eppure creerà valore economico, e quindi lavoro. E migliorerà la qualità della vita. Da questo punto di vista dobbiamo prendere spunto dal mondo industriale, dove la robotica ha avuto un impatto significativo fin dagli anni Sessanta del secolo scorso. Oggi la transizione non riguarda più tanto la sostituzione dell’essere umano, ma l’impiego dei dati in maniera totalmente diversa.»

Uno dei principali passi avanti nella storia dell’Intelligenza Artificiale è stata fatta quando si sono potuti ricreare degli algoritmi specifici, in grado di far migliorare il comportamento della macchina (inteso come capacità di agire e prendere decisioni) che può così imparare tramite l’esperienza, proprio come gli esseri umani. Sviluppare algoritmi in grado di imparare dai propri errori è fondamentale per realizzare sistemi intelligenti che operano in contesti per i quali i programmatori non possono a priori prevedere tutte le possibilità di sviluppo e i contesti in cui il sistema si trova a operare. Tramite l’apprendimento automatico (machine learning), quindi, una macchina è in grado di imparare a svolgere una determinata azione anche se tale azione non è mai stata programmata tra le azioni possibili.

Se fino a pochi anni fa il principale problema di tutti gli scienziati coinvolti nella ricerca relativa all’Intelligenza Artificiale era quello di poter dimostrare la realistica possibilità di utilizzare sistemi intelligenti per usi comuni, oggi che questo obiettivo è ampiamente raggiunto ci si chiede spesso quale possa essere il futuro dell’Intelligenza Artificiale. Sicuramente molta strada deve essere ancora fatta, sopratutto in determinati settori, ma la consapevolezza che l’Intelligenza Artificiale oggi rappresenta una realtà e non più un’ipotesi, i dubbi sono soprattutto relativi alle diverse possibilità di utilizzo dei sistemi intelligenti e al loro impatto sul tessuto sociale ed economico. E se da un lato l’entusiasmo per l’evoluzione tecnologica è sicuramente molto evidente in diversi settori, dall’altro la paura che a breve le macchine potrebbero sostituire del tutto l’uomo in molti luoghi di lavoro si è insinuata in maniera sempre più insistente nelle menti di molti.

Con l’uso massivo dell’Intelligenza Artificiale sarà possibile perdere ulteriori posti di lavoro ma è anche vero che si apriranno sempre più strade per la realizzazione di nuove tipologie di figure professionali. Ma il contrasto tra uomo e macchina è un settore molto più ampio che non è solo relativo all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e dei sistemi intelligenti, ma anche e soprattutto relativo alla morale e all’etica lavorativa e al corretto utilizzo delle macchine nel rispetto dell’uomo. Probabilmente la direzione che si prenderà non è ancora ben delineata, ma potrà portare a una nuova rivoluzione culturale e industriale.