Nat

venerdì 20 marzo 2020

Come il corpo blocca i virus



Il coronavirus SarsCoV2 non sta mutando in modo significativo: come segnala la rivista Nature, il confronto delle mappe genetiche di 104 ceppi, raccolti tra i malati e isolati in Cina da dicembre 2019 a metà febbraio 2020, ha evidenziato che sono sono simili fra loro al 99,9%.

L’epidemia di infezione da Coronavirus (ceppo 2019-nCoV) comporta la necessità di aiutare le persone a rendere il sistema immunitario “attivo” e in grado di rispondere adeguatamente alle infezioni da agenti virali.

I virus sono microrganismi acellulari molto semplici, costituiti da una catena di Dna o Rna, racchiusi in un involucro proteico protettivo privi delle tipiche strutture cellulari e che per riprodursi hanno bisogno di invadere una cellula ospite utilizzando i suoi meccanismi replicativi.

I virus hanno capacità di mutare impedendo al sistema immunitario di intervenire prontamente attraverso i meccanismi della memoria immunologica, in pratica dunque gli anticorpi prodotti per lo stesso virus possono divenire inefficaci..

Rafforzare le difese immunitarie
Rafforzare le difese immunitarie è una necessità che scatta nel momento in cui qualcosa le indebolisce, rendendo l'organismo della persona interessata più suscettibile alle infezioni e ad altre problematiche.

Cosa indebolisce le difese immunitarie?
Oggi, le cause principali dell'indebolimento delle difese immunitarie sono: lo stress, alcune patologie (es: raffreddore), l'uso smodato degli antibiotici, svariati fattori ambientali (es: freddo, umidità, cambio di stagione, eccessiva esposizione solare ecc.), un'alimentazione impropria, l'inadeguato riposo notturno, la sedentarietà, l'affaticamento fisico e l'avanzare dell'età.

Stress: le condizioni che causano uno stress psico-fisico indeboliscono il sistema immunitario, in quanto lo sottopongono a un maggior carico di lavoro. Facendo un paragone, è come se lo stress affaticasse il sistema immunitario affidandogli numerosi incarichi e quest'ultimo, di conseguenza, divenisse meno efficiente.

Uso smodato degli antibiotici: a livello intestinale, il corpo umano ospita batteri particolari, con cui stabilisce un rapporto di simbiosi: in cambio dell'ospitalità offerta dall'intestino, questi batteri - che nel loro insieme sono detti flora batterica - garantiscono vari servigi, tra cui: smorzare la proliferazione di quei microrganismi potenzialmente patogeni presenti di norma in alcuni distretti dell'organismo (es: Candida albicans) e modulare il sistema immunitario intestinale.

L'uso smodato degli antibiotici può impoverire la flora batterica, la quale, a quel punto, non è più in grado di adempiere alle proprie funzioni. Da ciò ne consegue che i microrganismi potenzialmente patogeni come Candida albicans possono prendere il sopravvento e proliferare, e le difese immunitarie proprie dell'intestino perdere di efficacia.

Sedentarietà e inadeguato riposo notturno: studi scientifici hanno evidenziato che le persone sedentarie e quelle che dormono meno si ammalano più facilmente degli individui con una vita attiva e di coloro che dormono 7-8 ore per notte.

Pertanto, i ricercatori hanno concluso che vi sia un collegamento tra l'indebolimento del sistema immunitario e fattori come la sedentarietà e un riposo notturno insufficiente.
Alimentazione impropria: per esempio, l'inadeguato apporto proteico compromette la produzione e la funzionalità di quelle glicoproteine che costituiscono una parte fondamentale del sistema immunitario.

L'età avanzata: l'invecchiamento fa sì che gli organi immunitari produttori di globuli bianchi siano meno efficaci. Purtroppo, è un destino che spetta inevitabilmente all'organismo umano e contro cui è impossibile opporsi in modo radicale.



https://www.my-personaltrainer.it/benessere/rafforzare-difese-immunitarie.html

lunedì 9 marzo 2020

Coronavirus un’arma da guerra biologica?

                                              Coronavirus ipotesi di arma biologica


Il marchio del “complottismo”
Per parte nostra, prendiamo le mosse da un punto, che non sarà sfuggito: chi osi sollevare dubbi rispetto alla versione ufficiale – quella del virus come “naturale” evoluzione a partire dal pipistrelllo –, è immediatamente silenziato come complottista e, in quanto tale, ostracizzato e privato del diritto al pubblico dibattito. Curioso, in effetti, che chi socraticamente sollevi dubbi sia diffamato come idiota, mentre chi viva di granitiche certezze sia salutato come acuto e intelligente! Prodigi del pensiero unico! Eppure, se divampa un incendio non è certo complottista chi solleva l’ipotesi del dolo. Anzi, se adduce moventi e ipotesi di lavoro, la sua posizione è accolta o quanto meno ascoltata seriamente.

Gli Usa il trattamento per i paesi non allineati
Lo stesso Tucidide, nella Guerra del Peloponneso, ipotizza che la peste fosse diffusa ad Atene dall’operato degli spartani, che avvelenavano i pozzi. Perché, dunque, non è lecito ipotizzare – con dubbi e non con certezze – che anche in questo caso ci troviamo al cospetto di una epidemia “dolosa”, scatenata da qualcuno con precisi intenti? Il movente non è, poi difficile, da evidenziare. Siamo nella quarta guerra mondiale: quella che la civiltà del dollaro, dopo aver vinto la terza (Guerra Fredda), ha dichiarato dal 1989 a ogni Stato non allineato con il Washington consensus (dall’Iraq alla Libia, dalla Serbia all’Afghanistan). Ora, è la Cina un Paese non allineato con il Washington consensus? Sì. È la Cina un Paese altamente inviso alla talassocrazia dell’hamburger? Sì. V’era, prima che scoppiasse l’epidemia, una forte tensione tra i due Paesi? Certo che sì: se dico 5G e caso Huawey vi sovviene qualcosa? La Cina, è innegabile, ha compiuto il balzo in avanti: e forse, per molti versi, ha già superato per potenza tecnica e commerciale la civiltà a stelle e strisce. Ipotesi di spiegazione e movente, dunque, vi sono.

Wuhan, la Silicon Valley d’Oriente
Wuhan – non dimenticatelo – è una sorta di Silicon valley d’Oriente. Un punto strategico al massimo grado, colpendo il quale, com’è evidente, si mette in ginocchio la Cina tutta. Com’è ovvio, il nostro immaginario, plasmato dal pensiero unico e dal trasbordo ideologico inavvertito, si rifiuta in modo irriflesso di pensare che ciò sia possibile: con un moto quasi inconscio, respinge questa ipotesi ermeneutica, senza nemmeno avventurarsi a considerarla seriamente. La civiltà del dollaro non può fare cose simili! Essa è il bonum maximum sul pianeta terra, il sempre vigile garante della pace e della democrazia! Eppure, come sappiamo, bioarmi e armi batteriologiche non sono fantascienza.

La guerra biologica non è fantascienza
Eppure è tutto ufficiale e sotto gli occhi di tutti, come nel noto racconto di Poe “La lettera rubata”: la lettera sta lì, in bella vista, e siamo noi che non sappiamo vederla. Si prenda il documento ufficiale del 2000, Rebuilding America’s Defenses, pubblicato dal pensatoio conservatore Project for a new american century: anzitutto, si ipotizza l’esigenza di una “nuova Pearl Harbour”, che permetta agli Usa di usare la propria potenza come legittima risposta a una aggressione. Per ironia della sorte, con incredibile coincidenza, la monarchia del dollaro avrà la sua nuova Pearl Harbour l’anno seguente, l’11 settembre del 2001. E sempre in quel documento si legge testualmente: “Forme avanzate di guerra biologica, che possono prendere di mira certi genotipi, possono trasformare la guerra biologica, da regno del terrore, in utile strumento politico”. Sic! Come interpretare allora quanto accaduto a Wuhan? Non è poi difficile. Diego Fusaro