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sabato 30 marzo 2019

Qual è il vero senso della vita?




Il senso della vita riguarda un aspetto interiore, un viaggio personale, profondo, alla scoperta di noi stessi.

Quando ti poni interiormente questa domanda inizi a scavare alla ricerca della verità su di te, sulla vita, su Dio. Quando ti rivolgi alla parte più profonda di te, esci dagli schemi mentali ed entri in contatto con la tua parte più vera, intraprendi un vero percorso di conoscenza e di consapevolezza.

La vita ha uno scopo?
A pensarci bene, lo scopo della vita non è forse l’esperienza stessa della vita ? L’evoluzione della propria coscienza?
A volte non è facile rispondere a certe domande interiori perché molte cose in noi sono sommerse e per riuscire a vedere interiormente, bisognerebbe essere sempre “centrati”.

Una cosa importante da comprendere è che non c’è mai qualcosa di sbagliato o qualcosa che manca in questo preciso momento della tua vita.
Vivendo la tua vita, stai già facendo ciò che dovresti fare. Se senti una spinta interiore a cambiare vita e a fare altro, fallo. Ma non ti serve a nulla pensare che la tua vita ora non va bene, solo perché non ne trovi il senso.

Il momento presente è perfetto così com’è, è l’esatta esperienza che devi fare. Accettalo (accoglilo) e tutto fluirà molto meglio. D’altronde non esiste altro che il presente.

Se vivi nel momento presente lo scopo della tua vita ti sarà più chiaro.
Vivi qui e ora.”

Non cercare di cambiare le cose fuori, semmai cerca di cambiare te stesso. Non è importante ciò che accade nella realtà, ma quello che succede dentro di te. Non è importante quello che accade fuori, ciò che sta accadendo intorno a te, ma piuttosto concentrati su quello che succede dentro di te, perché è lì che puoi agire.

La bellezza è come la felicità, c’è sempre. Sono i tuoi occhi che sono in grado o meno di vederla.

visioneolistica.it - Simone Coglitore

mercoledì 27 marzo 2019

Manipolazioni Climatiche


                                             Controllo del Tempo . Non è Fantascienza



Durante gli ultimi decenni il convincimento che l’attività umana, volontariamente o involontariamente, sia in grado di condizionare tanto il clima quanto gli eventi naturali si è fatto progressivamente sempre più strada. Da un lato la comunità scientifica mondiale, attraverso i rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), ha ufficialmente attribuito all’attività antropica, in particolare, alle emissioni di anidride carbonica, il presunto aumento della temperatura di alcuni gradi, che dovrebbe progressivamente avvenire nel corso del XXI secolo, meglio conosciuto come “riscaldamento globale”

E’ ormai assodato come grandi opere infrastrutturali e attività estrattive o industriali, siano in grado d’interagire anche pesantemente con l’ambiente a livello locale. Basti pensare alla mastodontica “diga delle tre gole” in Cina, che ha cambiato significativamente il clima di un’intera regione, così come altre grandi dighe hanno reso prosperi o aridi territori di vastissime dimensioni. O considerare l’attività di fracking finalizzata all’estrazione petrolifera, che è in grado di provocare eventi sismici anche di notevoli proporzioni. O ancora andare con la mente a disastri nucleari come quello di Cernobyl o di Fukushima, che hanno stravolto profondamente l’equilibrio ambientale di enormi zone del nostro pianeta.

La fantascienza, le leggende urbane e le teorie del complotto raccontano spesso di esperimenti scientifici per controllare il clima o indurre effetti devastanti in determinate aree del pianeta. Come le famigerate scie chimiche ed altri segretissimi progetti militari, ma l'ultima notizia del filone ha solide basi scientifiche. Un team di ricercatori svizzeri e tedeschi è riuscito a creare delle nuvole a richiesta, proiettando uno speciale raggio laser durante un'esperimento in laboratorio e nei cieli di Berlino.

A Dubai, per esempio, così come in molte zone della Cina e non solo, ormai da tempo le nubi vengono sistematicamente irrorate con cristalli di sale per aumentare le precipitazioni. E sempre a Dubai, è allo studio perfino un progetto per la “costruzione” di una catena montuosa artificiale, finalizzata a cambiare il corso delle correnti e favorire la pioggia nel deserto.

L’intera comunità internazionale nega la presenza di qualsiasi progetto indirizzato a stravolgere globalmente il clima e l’ambiente, ma non occorre essere complottisti, per comprendere come nell’ambito della geoingegneria, siano molte le operazioni riguardo alle quali l’opinione pubblica deve rimanere all’oscuro.

Se l’uomo potenzialmente è in grado di controllare il clima, dovrebbe essere chiaro a tutti come chi abbia fra le mani le chiavi di questo controllo, possieda di fatto la più letale fra tutte le armi in circolazione. Il controllo climatico a livello globale, può infatti permettere a chiunque sia in grado di gestirlo, di ridurre in ginocchio qualsiasi nazione “scomoda”, mettendone in crisi l’economia e provocando catastrofi “naturali”, in grado di creare molti più danni di quanto possa fare un bombardamento tradizionale.


sabato 23 marzo 2019

Percezione: Il Segreto Oltre la Materia


L’unico Essere Reale e Assoluto è la Coscienza.




Fin dall’inizio della sua vita, l’uomo è condizionato a credere che il mondo in cui vive sia assolutamente una realtà materiale. Così cresce sotto l’effetto di questo condizionamento e costruisce la sua intera vita su questo punto di vista. Le scoperte della scienza moderna, tuttavia, hanno rivelato una realtà completamente diversa e significativa da quello che si presume. Tutte le informazioni che abbiamo sul mondo esterno vengono convogliate dai nostri cinque sensi. Il mondo che conosciamo
consiste in ciò che VEDIAMO, SENTIAMO, ODORIAMO, GUSTIAMO, TOCCHIAMO.

L’uomo è dipendente da questi cinque sensi fin dal momento della nascita. Questo è il motivo per cui egli conosce il “mondo esterno” Questo è il motivo per cui egli conosce il “mondo esterno” Eppure, la ricerca scientifica effettuata sui nostri sensi ha rivelato fatti molto diversi su quello che chiamiamo il “mondo esterno”.
E questi fatti hanno portato alla luce un segreto molto importante sulla materia che costituisce
il mondo esterno. Lo scienziato tedesco Frederic Vester spiega il punto che la scienza ha raggiunto
su questo argomento: Egli ha detto: “Le dichiarazioni di alcuni scienziati secondo i quali “l’uomo è immagine, tutto ciò che sperimentiamo è temporaneo e ingannevole, e questo universo è un’ ombra”,sembra essere provato dalla scienza nel nostro tempo. “

Il mondo in cui pensiamo di abitare e che chiamiamo “mondo esterno” viene percepito all’interno del nostro cervello. Tuttavia, qui sorge una domanda di primaria importanza. Se tutti gli eventi fisici che conosciamo sono, intrinsecamente, delle percezioni, che dire del nostro cervello stesso? Dal momento che i nostri cervelli fanno parte del mondo fisico, proprio come le braccia, le gambe, o qualsiasi altro oggetto, anch’esso deve essere una percezione, proprio come tutti gli altri oggetti.

Il cervello è un insieme di cellule costituite di molecole proteiche e lipidiche. È formato da cellule nervose chiamate neuroni. Non esiste, in questo pezzo di carne, un potere che osservi le immagini, che costituisca la coscienza, o crei l’essere che chiamiamo “me stesso”.

Un esempio riguardante i sogni chiarirà ulteriormente l’argomento. Immaginiamo di percepire il sogno nel nostro cervello, secondo quanto è stato detto finora. Nel sogno, avremo un corpo immaginario, un braccio immaginario, un occhio immaginario, e un cervello immaginario. Se durante il nostro sogno ci venisse chiesto: “Dove vedi?”, risponderemmo: “Vedo nel mio cervello”. Tuttavia, in realtà non c’è alcun cervello di cui parlare, ma una testa immaginaria e un cervello immaginario. Colui che vede le immagini non è il cervello immaginario del sogno, ma un “essere” che è di gran lunga “superiore” ad esso.

Sappiamo che non esiste alcuna distinzione fisica tra lo scenario di un sogno e quella che noi chiamiamo la vita reale. Di conseguenza, quando, nella situazione che noi chiamiamo vita reale, ci viene posta la già menzionata domanda “Dove vedi?”, rispondere “nel mio cervello” non avrebbe senso, come nell’esempio di cui sopra. In entrambe le condizioni, l’entità che vede e percepisce non è il cervello, che, dopo tutto, è solo un pezzo di carne.

Quando analizziamo il cervello, vediamo che in esso non c’è altro che molecole di lipidi e di proteine, che esistono anche in tutti gli altri organismi viventi. Ciò significa che, nel pezzo di carne che noi chiamiamo “cervello”, non c’è nulla che osservi le immagini, che costituisca la coscienza, o che crei l’essere che noi chiamiamo “me”.
L’unico Essere Reale e Assoluto è la Coscienza.


giovedì 21 marzo 2019

Il Campo del Punto Zero - una forza nell'universo che organizza e governa i nostri corpi e tutta l'Esistenza.




Nuove scoperte scientifiche dimostrano che l'essere umano non è solo il prodotto di una reazione chimica, ma che esiste una forza centrale, nell'universo, che organizza e governa i nostri corpi e tutta l'Esistenza.


L'uomo, perciò, non è altro che un punto di energia in un campo infinitamente più vasto, con cui è in totale connessione, che è il motore centrale del nostro essere e della nostra consapevolezza. Si tratta di una scoperta in grado di sconvolgere la struttura economica mondiale, quindi anche gli studi scientifici di Newton, Darwin e Descartes che avevano teorizzato un uomo meccanico inserito in un universo altrettanto meccanico di cui semplicemente subirebbe le leggi.


Il Campo del Punto Zero è un oceano di vibrazioni microscopiche che, in tutto l’universo, riempono lo spazio esistente tra tutto ciò che è costituito di materia e che prima era ritenuto vuoto.

E’ la vera base del nostro Universo, un mare di energia pulsante in cui ogni elemento (quindi anche l’uomo) è connesso con qualsiasi altro attraverso una fitta ragnatela invisibile. (…) finalmente riesce a coniugare scienza religione e a fornire risposte complete a fenomeni quali le percezioni extrasensoriali e le guarigioni spirituali.

Conoscere se stessi è la missione più importante che un essere umano dovrebbe proporsi fin dall’età della ragione. Qualcuno più evoluto di altri si chiede quale significato si nasconda dietro l’esistenza, ma soprattutto cerca di dare risposta a un interrogativo che più di altri corrode la mente: chi sono io? È la trasposizione del “Nosce te ipsum”, il perentorio invito che Socrate rivolgeva ai suoi discepoli insistendo sulla necessità di conoscere se stessi.

Un invito valido ancora oggi quando si voglia seguire il sentiero della conoscenza e non si voglia prescindere per questo motivo dal conoscere innanzi tutto le dinamiche della mente, le uniche in grado di farci comprendere le insidie di un cammino intricato, fatto di automatismi, pregiudizi, schemi precostituiti. Eppure è il cervello stesso, prigioniero come gli uomini della caverna di
Platone che avevano un’idea distorta della realtà basata soltanto sulle ombre proiettate sulla parete di fronte a loro, ma che è dotato di un libretto d’istruzione, in grado, se consultato con giudizio, di tagliare i fili di un condizionamento in atto fin dall’infanzia, liberandoci dai lacci di un paradigma che ci consegna alla storia come automi, la cui coscienza sarebbe riconducibile soltanto a interazioni meccaniche senza progettualità all’interno del cervello.

La scienza oggettiva e deterministica aveva posto l’uomo ai margini di un cosmo, indifferente alle sue azioni, ma è la scienza stessa, grazie alla meccanica quantistica, con le sue ultime scoperte nell’universo dell’infinitamente piccolo a dargli nuove speranze, ma soprattutto ad affidargli nuove responsabilità come osservatore e creatore di realtà.

Quantum Effect: Il Manuale D’Uso del Cervello – Alberto Lori





sabato 16 marzo 2019

La Coscienza crea Realtà - Un evento spazio-tempo è una Intenzione congelato






Effetto dell’Osservatore significa che a meno che non si osservi e fino al momento dell’osservazione l’universo esiste sono come possibilità. Fino a che lo osservi, in altre parole senza un cosciente essere senziente, l’universo non esiste. John Wheeler.

“Il vostro cervello è uno strumento quantico che provoca il collasso delle funzioni d’onda, che esistono come possibilità prima che le realizziate come eventi spazio-tempo. Perciò il vostro cervello prende le possibilità e le realizza negli eventi spazio-tempo. È uno strumento quantico che converte la possibilità in realtà. Prende il non-manifesto e lo rende manifesto, sia nell’immaginazione sia come esperienza sensoriale.

Che cos’è un evento spazio-tempo? È un momento d’intenzione congelato
Tutta la percezione è il collasso delle funzioni d’onda in un mare di possibilità in costante trasformazione e movimento e la mia percezione congela quella realtà esterna, ma persino nel momento in cui l’ho percepita è andata avanti. È proprio un fenomeno in movimento nel mare delle possibilità.
Che cosa c’è, quindi, in questo mondo di discontinuità?
Tutte le cose esistono come un mare di possibilità infinite e tutto esiste come potenziale puro. Il potenziale non ha né principio né fine. Esiste come potenziale.

Che cos’è l’informazione?
L’informazione è un mare di possibilità che aspetta che siano poste le domande. Ecco che cos’è l’informazione. L’universo è a forma-d’onda? L’universo è a forma-di-particelle? Beh, dipende dalla vostra domanda. Se fate un esperimento che è a forma-d’onda, allora è a forma-d’onda. Se fate un esperimento che è a forma-di-particelle, allora è a forma-di-particelle, e non è mai entrambi simultaneamente. Questa è l’essenza del principio di indeterminazione di Heisenberg.

È la vostra domanda che costringe l’universo a fare una scelta. Prima che la domanda sia stata posta, l’universo non ha fatto una scelta. Non appena voi fate la scelta, l’universo è costretto a rispondere. Perciò, ai livelli più fondamentali della natura, l’universo è un mare di possibilità infinite che sono costrette a fare scelte per eventi di spazio-tempo una volta che avete posto la domanda. L’universo è un enorme punto interrogativo, prima che diventi reale.”. Kryon

domenica 10 marzo 2019

Le infinite e incredibile capacità della Mente!

                             Ciò che la mente può credere lo può realizzare (Napoleon Hill)




La mente umana, ancora oggi, continua a essere uno dei più grandi misteri della conoscenza umana. Molti scienziati e ricercatori hanno rivelato alcune caratteristiche e curiosità sull'attività del cervello che sono sorprendenti.

Come il software del computer che non può riscrivere il suo stesso programma, la tua mente potrebbe assai a fatica riparare un modello emozionale o mentale che ti disturba. Eckhart Tolle, l'autore del Potere di Adesso dice: “La mente non può mai trovare la soluzione, né può permettersi di consentire a te di trovarla, perché è essa stessa parte intrinseca del problema

Come potrebbe la tua mente, eventualmente, essere una fonte di sofferenza?
La mente ti separa dal tutto, dall'intero, il Divino o l'infinita saggezza dell'universo. Qualsiasi cosa la tua mente cerchi di catturare, essa separa se stessa(l'osservatore) dagli altri(l'osservato). La mente funziona sempre all'interno di una cornice dualistica: soggetto e oggetto, chi vede e ciò che è visto. In questo dualismo la mente richiede sempre una prospettiva per guardare (fuori) a un oggetto, come una torre di controllo in un aeroporto che segue l'atterraggio e il decollo degli aerei.

Può la mente raggiungere la prospettiva di osservare la realtà infinita? La risposta è: no, certo. Non esiste una torre di controllo che possa fisicamente avere il colpo d'occhio su tutti gli sbarchi di tutto il mondo. Ugualmente la mente non può com-prendere l'illimitata espansione senza confini della coscienza. La mente è un meccanismo finito che vede ogni cosa parzialmente; mai in grado di cogliere la totalità o l'infinito. Qualsiasi soluzione la tua mente offra, non sarà mai completa, perciò non è una soluzione. Krishnamurti afferma: “le idee non risolvono nessuno dei problemi umani; non l'hanno mai fatto e mai lo faranno”. La mente non è la soluzione, la via del pensiero non è la via che ci conduce fuori dalle difficoltà. Tuttavia riconosco la bellezza dell'approccio al potere della mente, dovremmo prender nota che tale approccio non ci porterà mai ad uno stato illuminato di consapevolezza.
Pertanto, raggiungere la consapevolezza che trascende la mente è la chiave per il benessere e benestare.


Fonte:
https://www.scienzaeconoscenza.it/

mercoledì 6 marzo 2019

Disposti a uscire dalla zona di comfort?

                      “La follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”. Einstein





Solo quando siamo disposti ad uscire dalla nostra zona di comfort riconquistiamo la nostra autostima, ma soprattutto iniziamo a vivere davvero.

La zona di comfort è formata da tutte le situazioni, belle o brutte, alle quali siamo già abituati, e che danno forma alla nostra routine. Questa routine ci impedisce di porci delle domane, di pensare, di prendere delle decisioni.

L’unico beneficio che ci procura è quello di muoverci per inerzia. La zona di comfort è come una bolla nella quale rimaniamo, affinché tutto continui ad essere uguale. Anche se ci lamentiamo e ci sembra insopportabile, continuiamo a rimanere lì, per paura, ed è semplicissimo che questa si trasformi in abitudine.

Il prezzo da pagare è alto. Non abbandonare la zona di comfort significa praticamente rinunciare alla vita, alla crescita.

La vita comincia dove finisce la tua zona di comfort. Neale Donald Walsch
Non è una frase fatta. In realtà, è sorprendente tutto quello che potete scoprire su voi stessi quando osate fare qualcosa di inusuale, quando vi decidete a inseguire obbiettivi che non credevate di essere capaci di raggiungere. Ogni essere umano possiede molte abilità e destrezze che rimangono assopite, in attesa dell’occasione giusta per manifestarsi.

Nella routine si impone la legge del minor sforzo, perché è esattamente per questo che esiste. Solo le situazioni eccezionali esigono il meglio di noi stessi. Ed è proprio in questi momenti che scopriamo di poter fare molto più di quello che credevamo.


https://lamenteemeravigliosa.it/

sabato 2 marzo 2019

Come il tuo Pensiero crea la realtà




Già nel 1700, il filosofo Immanuel Kant sosteneva che la mente modella la realtà, attraverso le forme che percepisce. Più di tre secoli dopo, la Psicologia Quantistica spiega, con un linguaggio scientifico, come questo sia possibile.

Nel 1909, un esperimento cambia per sempre i connotati della fisica classica. Il fisico Geoffrey Ingram Taylor, studiando il comportamento dei fotoni in laboratorio, in uno dei suoi esperimenti, “sparò” un fascio di fotoni su una barriera con una doppia fenditura. Le particelle invece di transitare per una sola fessura, le attraversarono tutte e due simultaneamente, cosa che contraddiceva con le leggi della fisica tradizionale. Si comportarono cioè come se guardassero attraverso gli occhi dello scienziato. Fu come se l’osservatore avesse influenzato la particella, attraverso il semplice fatto di essere presente all’esperimento.

Questo esperimento, ripetuto nel 1998 con apparecchiature più sofisticate e sensibili, confermò il risultato, dimostrando che le particelle elementari di cui tutto l’universo è composto, venivano influenzate dall’osservatore. Secondo l’interpretazione elaborata nel 1927 da Niels Bohr e Werner Heisenberg, conosciuta come l’ “Interpretazione di Copenaghen”, l’universo esiste in quanto numero infinito di possibilità sovrapposte e tutte presenti contemporaneamente come possibili. L’atto di un osservatore determina l’attivazione di quei potenziali su cui è concentrato: in altri termini, la realizzazione materiale di quello che si pensa e si osserva.

Oggi, anche la fisica quantistica afferma quello che le antichissime culture orientali definivano “Maya”: ossia che la realtà è un’illusione. Le implicazioni di quanto detto sono notevoli: siamo parte di una realtà che creiamo man mano che la osserviamo.

Perché allora la realtà non corrisponde ai nostri più felici desideri?

Il cervello è più complesso di quello che si immagina: la nostra mente è multidimensionale, ossia opera in diverse frequenze e modalità. Desiderare una cosa a livello cosciente non basta a materializzarla nella realtà, se a livello inconscio non siamo persuasi della sua possibilità. Noi, in sostanza, creiamo la nostra vita in base ai convincimenti profondi che abbiamo su chi siamo e su ciò che crediamo possibile.

Non basta volere e desiderare (di cui se ne occupa la parte cosciente del nostro cervello), ma occorre anche saper accettare, permettere a un livello profondo (inconscio e anima), che i nostri propositi ci possano “trovare”.

Il mondo che osserviamo esterno a noi, è quindi il riflesso di ciò che, inconsapevolmente, siamo a livello inconscio. Trovare un posto di lavoro o l’anima gemella non è così facile, perché se io, pur desiderando guadagnare molti più soldi, ho radicata in me la convinzione che il denaro sia pericoloso, oppure se desidero una compagna, ma credo di non piacere alle donne, ho evidentemente dentro di me un’incongruenza tra la mia parte cosciente e la mia parte profonda.

La psicologia quantistica, partendo dall’assunto che la nostra realtà è una nostra proiezione e che quindi noi siamo gli unici responsabili di quello che viviamo, si rivolge direttamente al cuore del problema, ossia alle nostre convinzioni inconsce limitanti. È solo cambiando queste ultime che possiamo cambiare la nostra vita


Fonte: https://www.fisicaquantistica.it/