Quando si parla di
Intelligenza Artificiale (IA), si pensa subito a tecnologie
all’avanguardia, a robot in grado di comprendere e decidere le
azioni da compiere e di un mondo futuristico in cui macchine e uomini
convivono. In realtà, l’Intelligenza Artificiale e il suo utilizzo
sono molto più reali di quanto si possa immaginare e vengono oggi
utilizzati in diversi settori della vita quotidiana. Si tratta
tuttavia di utilizzi meno invasivi di quello che si pensa o di quanto
viene mostrato spesso dai film di fantascienza che hanno trovato nel
tema dell’Intelligenza Artificiale lo spunto per molte serie più o
meno di successo.
In realtà la IA è
già un fenomeno di massa, una parte integrante della nostra
quotidianità. basta pensare alla tecnologia che usiamo tutti i
giorni. Durante le conferenze, ad esempio, appare evidente che le
persone si figurano l’Intelligenza Artificiale come una sorta di
androide che arriva, un po’ come in Guerre Stellari. Niente di più
lontano. Se usiamo Netflix per vedere una serie tv, Amazon per fare
degli acquisti, un qualsiasi motore di ricerca, i vari strumenti di
riconoscimento vocale che vengono regolarmente utilizzati, dagli
smartphone ai sistemi di sicurezza, si basano su algoritmi tipici
dell’Intelligenza Artificiale. E perfino se scattiamo una foto con
il cellulare, dietro ci sono spesso applicazioni dell’Intelligenza
Artificiale.
Tutti continuano a
concentrarsi sull’IA come se fosse un pericolo costante per la
nostra società. Eppure creerà valore economico, e quindi lavoro. E
migliorerà la qualità della vita. Da questo punto di vista dobbiamo
prendere spunto dal mondo industriale, dove la robotica ha avuto un
impatto significativo fin dagli anni Sessanta del secolo scorso. Oggi
la transizione non riguarda più tanto la sostituzione dell’essere
umano, ma l’impiego dei dati in maniera totalmente diversa.»
Uno dei principali
passi avanti nella storia dell’Intelligenza Artificiale è stata
fatta quando si sono potuti ricreare degli algoritmi specifici, in
grado di far migliorare il comportamento della macchina (inteso come
capacità di agire e prendere decisioni) che può così imparare
tramite l’esperienza, proprio come gli esseri umani. Sviluppare
algoritmi in grado di imparare dai propri errori è fondamentale per
realizzare sistemi intelligenti che operano in contesti per i quali i
programmatori non possono a priori prevedere tutte le possibilità di
sviluppo e i contesti in cui il sistema si trova a operare. Tramite
l’apprendimento automatico (machine learning), quindi, una macchina
è in grado di imparare a svolgere una determinata azione anche se
tale azione non è mai stata programmata tra le azioni possibili.
Se fino a pochi anni
fa il principale problema di tutti gli scienziati coinvolti nella
ricerca relativa all’Intelligenza Artificiale era quello di poter
dimostrare la realistica possibilità di utilizzare sistemi
intelligenti per usi comuni, oggi che questo obiettivo è ampiamente
raggiunto ci si chiede spesso quale possa essere il futuro
dell’Intelligenza Artificiale. Sicuramente molta strada deve essere
ancora fatta, sopratutto in determinati settori, ma la consapevolezza
che l’Intelligenza Artificiale oggi rappresenta una realtà e non
più un’ipotesi, i dubbi sono soprattutto relativi alle diverse
possibilità di utilizzo dei sistemi intelligenti e al loro impatto
sul tessuto sociale ed economico. E se da un lato l’entusiasmo per
l’evoluzione tecnologica è sicuramente molto evidente in diversi
settori, dall’altro la paura che a breve le macchine potrebbero
sostituire del tutto l’uomo in molti luoghi di lavoro si è
insinuata in maniera sempre più insistente nelle menti di molti.
Con l’uso massivo
dell’Intelligenza Artificiale sarà possibile perdere ulteriori
posti di lavoro ma è anche vero che si apriranno sempre più strade
per la realizzazione di nuove tipologie di figure professionali. Ma
il contrasto tra uomo e macchina è un settore molto più ampio che
non è solo relativo all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale
e dei sistemi intelligenti, ma anche e soprattutto relativo alla
morale e all’etica lavorativa e al corretto utilizzo delle macchine
nel rispetto dell’uomo. Probabilmente la direzione che si prenderà
non è ancora ben delineata, ma potrà portare a una nuova
rivoluzione culturale e industriale.