Nat

Visualizzazione post con etichetta consapevolezza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta consapevolezza. Mostra tutti i post

martedì 15 settembre 2020

L'origine della coscienza - Un viaggio nelle profondità del cosmo


 

Il significato che il termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea è quello di un rapporto dell’anima con se stessa, di una relazione intrinseca all’uomo “interiore” o “spirituale”, per il quale egli può conoscersi in modo immediato e perciò giudicarsi in modo sicuro e infallibile.

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non è facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo l’individuo e l’ambiente e controlla i pensieri, i comportamenti, i ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza nell’attimo in cui noi poniamo l’attenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell’ hic et nunc delle cose.

“La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa” affermava Husserl.

La coscienza è l’unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagente… siamo fusione... siamo...

Siamo Tutti UNO con il Tutto

L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.

Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato - la teoria che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, cioè, la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità - presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.” F. Schelling

Il punto essenziale è che per tutto il creato esiste una unica fonte energetica.

Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame, il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…”

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” Max Planck

l Mistero Della Coscienza – Che Cos'è la Realtà?


sabato 4 aprile 2020

Lettera dal Coronavirus all'Umanità

          E' tempo di fermarci e trovare un nuovo equilibrio, una nuova e profonda consapevolezza

                                             
Lettera dal Coronavirus di Darinka Montico.


Fermatevi semplicemente e ascoltate. È il Pianeta a chiedercelo

 E’ l’ora di fermarsi. Veramente, completamente. E’ l’ora di tirare i remi in barca e lasciarsi trasportare dalle onde del pensiero e del buonsenso.

Non diremo che da sempre, in natura, la vita tra agenti patogeni e genere umano e animale è sempre esistita e che in un ambiente più o meno costante, questa convivenza tenderebbe a un equilibrio, cioè a trasformare la competizione tra le specie in una sorta di coabitazione. 

Questo se non intervenisse, a vanificarlo, proprio l’attività dell’uomo, invadendo gli spazi degli ospiti dei virus (quasi sempre animali selvatici) attraverso la sottrazione o alterazione dei loro habitat naturali, attraverso la loro caccia, o attraverso altre azioni che non staremo in questa occasione a esplicitare meglio.

Non diremo tutte queste cose che voci molto più autorevoli di noi già dicono da tempo, e che in questo momento di emergenza globale in cui molte vite sono già state sacrificate e altrettante sono a rischio, sarebbe troppo facile e di dubbio gusto per rispetto dei moltissimi morti.

Non lo diremo perché sappiamo che sarebbe troppo doloroso ripeterlo adesso, e che è più facile, per l’equilibrio psicofisico delle persone, pensare che tutto questo presto passerà, che “tutto andrà bene”, e che non ci saranno conseguenze. Anche perché sono esattamente queste, le conseguenze, ed è il rapporto di responsabilità con esse, che dovrebbe profondamente cambiare.
Non abbiamo né la certezza né la chiave d’interpretazione univoca di questo fenomeno, ma sappiamo che è strettamente legato a tutti i fenomeni ambientali che conosciamo fin troppo bene (cambiamento climatico, estinzioni e mutazioni genetiche di specie animali e vegetali causate dall’uomo, inquinamento, deforestazione, ecc ecc…) ma abbiamo la certezza

questa è l’ora di fermarci, e di ascoltare.

Ascoltare noi stessi, ascoltare il pianeta, osservare e trarre da questo ascolto e da questa osservazione una nuova e profonda consapevolezza. Accogliere la paura che stiamo provando e con essa la trasformazione che inevitabilmente toccherà ognuno di noi.

Non possiamo opporci, dobbiamo assecondare gli eventi. In questo siamo chiamati a dare prova di resilienza e resistenza. E in questo siamo chiamati a rielaborare noi stessi, la nostra vita, le nostre priorità.

E se useremo questo tempo sospeso per lavorare sul profondo di ognuno di noi, non potremo che rigenerarci, come la natura ci insegna, con forza e umiltà. Non potremo che ritrovare un nuovo equilibrio, smettendola di rincorrere il benessere a tutti i costi, di cercare comodità inutili, di alimentare desideri materiali all’insegna dello sperpero, di rincorrere modelli sociali e globali che hanno dato prova della loro insostenibilità.

Dobbiamo tutti fermarci e aspettare. E’ il Pianeta a chiedercelo.



Fonte 


sabato 4 maggio 2019

L'uomo ha bisogno per prima cosa di conoscere se stesso





“Le persone hanno del mondo migliaia di idee diverse, ma manca loro quell’idea generale che permetterebbe di comprendersi l’un l’altro e di determinare subito da quale punto di vista essi intendono considerare il mondo. “È impossibile studiare un sistema dell’universo senza studiare l’uomo. Allo stesso tempo è impossibile studiare l’uomo senza studiare l’universo. L’uomo è un’immagine del mondo. Egli è stato creato dalle medesime leggi che crearono l’insieme del mondo. Se un uomo conoscesse e comprendesse se stesso, conoscerebbe e comprenderebbe il mondo intero, tutte le leggi che creano e che governano il mondo. E inversamente, con lo studio del mondo e delle leggi che lo governano, apprenderebbe e comprenderebbe le leggi che governano anche lui.

Come può l’uomo essere indipendente dalle influenze esteriori, dalle grandi forze cosmiche, quando è schiavo di tutto ciò che lo circonda? Egli è in balia di tutte le cose intorno a lui. Se fosse capace di liberarsi dalle cose, potrebbe anche liberarsi dalle influenze planetarie. “Libertà, liberazione. Questo deve essere lo scopo dell’uomo. Diventare libero, sfuggire alla schiavitù — ecco ciò per cui un uomo dovrebbe lottare allorché è diventato, anche solo un poco, cosciente della sua situazione. Questa è la sola via d’uscita per lui, poiché nient’altro è possibile finché resta uno schiavo, interiormente ed esteriormente. Ma non può cessare d’essere schiavo esteriormente finché resta schiavo interiormente. 

Così, per diventare libero, deve conquistare la libertà interiore. “La prima ragione della schiavitù interiore dell’uomo è la sua ignoranza, e, soprattutto l’ignoranza di sé stesso. Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina, l’uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui. “Ecco perché, negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via della liberazione, era: ‘Conosci te stesso’ “. Socrate


sabato 30 marzo 2019

Qual è il vero senso della vita?




Il senso della vita riguarda un aspetto interiore, un viaggio personale, profondo, alla scoperta di noi stessi.

Quando ti poni interiormente questa domanda inizi a scavare alla ricerca della verità su di te, sulla vita, su Dio. Quando ti rivolgi alla parte più profonda di te, esci dagli schemi mentali ed entri in contatto con la tua parte più vera, intraprendi un vero percorso di conoscenza e di consapevolezza.

La vita ha uno scopo?
A pensarci bene, lo scopo della vita non è forse l’esperienza stessa della vita ? L’evoluzione della propria coscienza?
A volte non è facile rispondere a certe domande interiori perché molte cose in noi sono sommerse e per riuscire a vedere interiormente, bisognerebbe essere sempre “centrati”.

Una cosa importante da comprendere è che non c’è mai qualcosa di sbagliato o qualcosa che manca in questo preciso momento della tua vita.
Vivendo la tua vita, stai già facendo ciò che dovresti fare. Se senti una spinta interiore a cambiare vita e a fare altro, fallo. Ma non ti serve a nulla pensare che la tua vita ora non va bene, solo perché non ne trovi il senso.

Il momento presente è perfetto così com’è, è l’esatta esperienza che devi fare. Accettalo (accoglilo) e tutto fluirà molto meglio. D’altronde non esiste altro che il presente.

Se vivi nel momento presente lo scopo della tua vita ti sarà più chiaro.
Vivi qui e ora.”

Non cercare di cambiare le cose fuori, semmai cerca di cambiare te stesso. Non è importante ciò che accade nella realtà, ma quello che succede dentro di te. Non è importante quello che accade fuori, ciò che sta accadendo intorno a te, ma piuttosto concentrati su quello che succede dentro di te, perché è lì che puoi agire.

La bellezza è come la felicità, c’è sempre. Sono i tuoi occhi che sono in grado o meno di vederla.

visioneolistica.it - Simone Coglitore