La più coraggiosa
interpretazione della fantastica Natalie Portman nel ruolo di Evey
Hammond.
USA - 2005 - Regia: James McTeigue
Una
delle pellicole che ha stravolto il concetto di ideale, valori e
rivoluzione negli ultimi anni, segnando la generazione attuale e
quelle a venire.
Tratto dall’omonimo
romanzo e realizzato dai fratelli Wachowski, gli autori di Matrix,
mostra la corruzione a vari livelli governativi e il modo in cui la
verità viene occultata. Inoltre ci offre una visione delle
intenzioni che giacciono dietro all’Ordine del Nuovo Mondo e del
fatto che la sola cosa necessaria per porre fine al loro potere ed al
loro controllo sia una presa di coscienza collettiva e il rifiuto di
obbedire.
Il film campione
d’incassi al botteghino, e non solo, porta a riflettere lo
spettatore sulle conseguenze che un regime dittatoriale possa avere
in una società telecomandata da chi fa il bello e il cattivo tempo.
Lo fa attraverso intelligenza, cultura e passione miscelate tra di
loro con pazienza e devozione. Un plauso particolare va alla
sceneggiatura che è riuscita a dare ritmo e costanza ad una
pellicola riflessiva che fa della sua struttura principale monologhi
e dialoghi piuttosto lunghi.
In un futuro
"alternativo", la Germania, vincitrice della Seconda Guerra
Mondiale, ha trasformato la Gran Bretagna in un Paese nazista. "V",
un misterioso rivoluzionario deciso a sconfiggere la dittatura con
atti di terrorismo estremo, rapisce la giovane Evey per reclutarla
per la sua causa. La ragazza, quando arriva a scoprire il passato del
ribelle mascherato, decide di aderire alla sua causa e di portare
avanti con lui la lotta per la libertà…
"Tratto dalla
famosa graphic novel di Alan Moore e David Lloyd, 'V for Vendetta' è
un 1984 pulp aggiornato all'epoca del terrorismo globale e dei poteri
occulti. Uscito a puntate fra il 1981 e il 1989, il fumetto sparava
le sue bordate contro le nefandezze dell'era Thatcher.
Nel film
l'Inghilterra del prossimo futuro vale per l'intero Occidente
opulento, sempre più arroccato e tentato dalla soppressione delle
libertà individuali.
Dopo 'Matrix', i
Wachowski guardano insomma ad Orwell.
Altro che Batman:
questo ribelle senza volto vive in un covo un po' arca e un po'
museo, zeppo di libri, quadri, sculture, oggetti d'arte e di
modernariato.
Vede e rivede senza
sosta 'Il conte di Montecristo' con Robert Donat. Uccide solo i
membri del governo e i loro sgherri.
L'alternanza di toni
gravi e buffoneschi, orridi e satirici, è una vera sorpresa. E fra
tante scene d'azione si impone un'attenzione alle immagini e al loro
senso nascosto (le immagini mentono, sta a noi saperle decifrare)
decisamente inconsueta in un film spettacolare." (Fabio
Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 marzo 2006)
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