La coscienza va oltre i confini del nostro essere
“La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la
coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste
una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una
serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da
un'illusione.”
E. Schrödinger
L’uomo
appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché
ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci
ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno
oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri
umani, ma all’intera realtà.
Non a caso,
oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene
attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede
dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività
biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto
che molti scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno,
ovvero come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che
avvengono nel nostro cervello.
Eppure la coscienza
non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di
processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua
essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato.
La teoria del Campo Unificato (che unifica tutte le forze
fondamentali presenti in natura, ossia la forza di interazione
debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la
forza di gravità) presuppone l’esistenza di un singolo campo di
intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e
concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza,
energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto
spirituale con ogni cosa presente nell’universo.
La coscienza non si
esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi
e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno
sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal
simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono
oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza
stessa.
Esiste una netta
linea di confine tra il nostro corpo e la realtà esterna solo in
virtù della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni
radicate, di quel velo di Maya che ancora ci separa dalla verità. Ma
questa linea è nulla se poniamo l’attenzione sul grande scambio
energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati
costantemente con la realtà che ci circonda, la nostra esistenza è
parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra sé
interno ed realtà esterna, tra interiorità e apertura al mondo.
La Coscienza è
energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i
confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso
all’infinito. E’ energia che parla di noi e che ci dice del mondo
e di come questo in ogni attimo del nostro esistere ci apre le
porte verso infinite possibilità di essere. Abbiamo un potere
immenso…siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un
soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un
campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo,
materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante
e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal
più piccolo al più grande.
Siamo parte di un
unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO
che è con l’altro…
“L’UNO si
ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.”
F. Schelling
https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/consapevolezza-spiritualita/
Nessun commento:
Posta un commento