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domenica 30 agosto 2020

DNA: il piccolo grande segreto della vita





Siamo Tutti UNO con il Tutto
L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.
Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato - la teoria che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, cioè, la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità - presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.” F. Schelling
Il punto essenziale è che per tutto il creato esiste una unica fonte energetica.
Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame, il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…”

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” Max Planck

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. È energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come questo in ogni attimo del nostro esistere ci apre le porte verso infinite possibilità di essere. Abbiamo un potere immenso… siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande. Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro…


giovedì 18 luglio 2019

La Vita è Prigioniera dell’illusione




Come dunque è cresciuta questa strana follia del mondo che fa sì che l’uomo si ostini su ciò che non esiste, trascurando completamente ciò che è?” Asanga

Nell’esperienza ordinaria siamo abituati a distinguere tra un Soggetto ed un Oggetto: io guardo un albero e “stabilisco” che io sono il Soggetto e l’albero è l’Oggetto. Ad un attento esame è però facile notare che entrambi siamo parte di una rappresentazione mentale, al di fuori della quale è impossibile uscire.

All’interno di questa Rappresentazione, ci sono io e tutto ciò che io reputo essere “fuori” di me. L’Errore consiste nel mio identificarmi solo con un lato della Rappresentazione, quello che definisco col nome di “io”. L’Essere reale non è dunque l’io, ma il Testimone dell’intera Rappresentazione della quale l’io è solo una delle parti.

Dobbiamo dunque riconoscere che siamo precipitati in una realtà illusoria che crea la convinzione d' un io individuale e d' una realtà esterna all’io. Il Testimone è prigioniero di questa realtà illusoria la cui natura caotica è ordinata dalle categorie, altrettanto irreali, del Tempo e dello Spazio.
Gli oggetti non sono dunque che pensiero, ma laddove c’è un oggetto, sorge necessariamente il soggetto e l’illusione della dualità. Pensante, pensato e pensiero sono solo tre aspetti di un’unica realtà.

Quindi l’io empirico, per dirla in termini buddhistici, è vittima dell’Ignoranza metafisica (Avidya) per cui non riconosce che tutto è pensiero, un pensiero senza soggetto ed oggetto. Buddha asseriva che era una inutile perdita di tempo indagare sulla natura metafisica di queste considerazioni, ma che bisognava dirigere tutto il proprio sforzo a liberarsi da questa condizione: se un guerriero è gravemente ferito con una freccia conficcata nel corpo, non si mette a chiedere chi ha scoccato la freccia, chi era suo padre, chi era sua madre, se fosse ricco o povero etc.etc… ma ogni suo sforzo deve essere concentrato ad estrarre la freccia.

Il primo passo per liberarsi da questa condizione consiste nella reale acquisizione della consapevolezza che tutto è mentale, che non vi è nulla di esterno alla mente. Il punto più difficile da superare è la convinzione che esistano molti “io” che hanno la medesima rappresentazione, cioè molti e diversi esseri senzienti.
In realtà, come dice Fichte, nel momento dell’Errore in cui l’Io pone se stesso, nasce immediatamente il Non-Io e l’Io, limitato dal Non-Io, si frammenta nella molteplicità degli esseri senzienti.

Il cammino verso la Liberazione non ci sarà dunque indicato da nessuna Religione, ma è una Scienza, una Scienza molto antica e reale, in quanto, nella storia dell’Umanità, alcuni uomini lo hanno percorso per intero ed hanno raggiunto il traguardo.



http://decamentelibera.blogspot.com

venerdì 7 giugno 2019

La coscienza, un mistero non ancora svelato


                                            La coscienza va oltre i confini del nostro essere





“La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione.”
E. Schrödinger

L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.

Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno, ovvero come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato. La teoria del Campo Unificato (che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, ossia la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità) presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.

Esiste una netta linea di confine tra il nostro corpo e la realtà esterna solo in virtù della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni radicate, di quel velo di Maya che ancora ci separa dalla verità. Ma questa linea è nulla se poniamo l’attenzione sul grande scambio energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati costantemente con la realtà che ci circonda, la nostra esistenza è parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra sé interno ed realtà esterna, tra interiorità e apertura al mondo.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. E’ energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come questo in ogni attimo del nostro esistere ci apre le porte verso infinite possibilità di essere. Abbiamo un potere immenso…siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande.
Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro…

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.”
F. Schelling


https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/consapevolezza-spiritualita/

giovedì 25 aprile 2019

La Coscienza Quantica - siamo coinvolti nella creazione della nostra realtà.

 Noi esseri umani facciamo parte di un vasto campo energetico invisibile che contiene tutte le       possibili realtà!  




Il cambio di paradigma che sta avvenendo nelle scienze umane sta modificando la visione dell’uomo, della salute, della malattia e delle cure evidenziando la rilevanza della mente e la questione del potere creativo della coscienza. Nel nuovo paradigma l’uomo non è considerato come un’entità separata, ma come un soggetto partecipante nella realtà circostante, che si estende mentalmente ed energeticamente oltre i suoi confini corporei, di cui è parte in modo inscindibile. Siamo entità internconnesse e interdipendenti con gli altri esseri e con l’ambiente, non solo organicamente ma anche energeticamente.

La salute in tal senso non può più essere solo una condizione soggettiva legata alla dimensione strettamente biologica e fisica, ma diviene soprattutto una forma di equilibrio e di armonia tra le energie mentali e spirituali interne e quelle esterne.

La malattia non è limitata unicamente alla condizione biologica di alterazione o lesione a livello cellulare e genetico, ma è intesa, a livello olistico, come la rottura del senso di unità, di interconnessione e di interdipendenza con gli altri esseri e con l’ambiente.

A livello sub-atomico, nella realtà dell’Entanglement, la malattia è interpretata come una forma di squilibrio informazionale ed energetico. Questo squilibrio è una rottura del flusso di informazioni, che agisce sul piano energetico e si manifesta sul piano fisico.

Il nostro stesso cervello è un oggetto quantistico, e noi esseri umani faciamo parte di un vasto campo energetico invisibile che contiene tutte le possibili realtà e rispecchia i nostri pensieri e le nostre emozioni.

La cura medica e psicologica non si può limitare al solo intervento localizzato, di tipo riparativo, centrato sulla malattia fisica, ma comporta anche tutte le pratiche finalizzate al risveglio della coscienza.

“Una conclusione fondamentale della nuova fisica riconosce anche che l’osservatore crea la realtà. Come osservatori, siamo personalmente coinvolti nella creazione della nostra realtà. I fisici sono costretti ad ammettere che l’universo è una costruzione “mentale”. Il fisico pionieristico Sir James Jeans ha scritto: “Il flusso di conoscenza si sta dirigendo verso una realtà non meccanica; l’universo comincia a sembrare più un grande pensiero che come una grande macchina. La mente non sembra più un intruso accidentale nel regno della materia, dovremmo piuttosto chiamarlo il creatore e il governatore del regno della materia. Passa oltre e accetta l’inarrivabile conclusione. L’universo è immateriale, mentale e spirituale “. – R.C. Henry, professore di fisica e astronomia alla Johns Hopkins University

Ciò che è importante anche per gli insegnamenti della nuova fisica è che, se i fattori di coscienza sono associati alla creazione della nostra realtà, ciò significa che il cambiamento inizia all’interno. Inizia con il modo in cui osserviamo il mondo esterno dal nostro mondo interiore. Questo tocca il punto precedente di come percepiamo la nostra realtà. La nostra percezione del mondo esterno potrebbe benissimo essere un riflesso del nostro mondo interiore, il nostro stato interiore dell’essere. Quindi chiediti, sei felice? Stai osservando, percependo e agendo da un luogo di amore? Da un luogo di odio o rabbia? Da un luogo di pace? Tutti questi fattori sono associati alla nostra coscienza, con la nostra osservazione, l’uno (o i molti) che stanno facendo “l’osservazione” potrebbe giocare un ruolo importante in quale tipo di mondo fisico si manifesta la razza umana, cosa ne pensi?

Siamo davvero gli osservatori, possiamo creare cambiamenti e rompere schemi per aprire nuove possibilità, cambiare direzione, tutto attraverso il modo in cui osserviamo noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda.


giovedì 7 febbraio 2019

Siamo UNO e siamo Tutto (psico quantistica)






Nel 2008 un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra ha lanciato due fotoni entangled dall’università fino a due paesi vicini, attraverso un tunnel quantistico in fibre ottiche che non interferiva con le singole particelle. Dopo un viaggio di quasi 18 km, si è dimostrato che cambiando lo stato di uno dei due fotoni, il suo gemello cambiava il suo stato simultaneamente. I due fotoni cambiano stato simultaneamente!!

Le particelle sono correlate, sono entangled così com’era tutto collegato al momento del big bang e ciò significa che tutto si sta ancora toccando… Lo spazio è solo l’artificio che ci da l’illusione che le cose siano distanti tra loro…

L’entanglement quantistico costituisce una difficoltà, dal punto di vista epistemologico, per la teoria quantistica, in quanto è incompatibile con il principio apparentemente ovvio e realistico della località, per il quale il passaggio di informazione tra diversi elementi di un sistema può avvenire soltanto tramite interazioni causali successive, che agiscano spazialmente dall’inizio alla fine. Ad esempio, secondo il principio di località, il mio pugno può colpire il tuo naso solo se io sono abbastanza vicino a te, o se sono in grado di mettere in moto meccanismi che, passo dopo passo, giungano fino al tuo naso.

Nel corso degli anni, tuttavia, le applicazioni di questo fenomeno non hanno fatto che confermare il collegamento esistente tra la materia tanto che l’entanglement quantistico è alla base di tecnologie emergenti come i computer quantistici e la crittografia quantistica, e ha permesso esperimenti relativi al teletrasporto quantistico.

L’entangelment ci dimostra che TUTTO è collegato. La differenza con il passato è che prima ci veniva semplicemente detto che il collegamento esisteva; attraverso un gergo tecnico come “dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali” ci veniva detto che un’azione compiuta qui ha un effetto là. I nuovi esperimenti, però, ci fanno fare un ulteriore passo avanti. Le ricerche dimostrano che possiamo usare la connessione consapevolmente e questo spalanca le porte alla possibilità di farci attingere allo stesso potere che fa muovere l’universo.

Attraverso il collegamento che unisce tutte le cose, la “sostanza” di cui è fatto l’universo (onde e particelle di energia) sembra infrangere le leggi spazio-temporali fin ora conosciute. Sebbene i dettagli sembrino fantascientifici, si tratta comunque di dati molto concreti.

Dal DNA del corpo umano agli atomi che costituiscono l’universo, gli elementi naturali sembrano scambiarsi informazioni più rapidamente della velocità della luce, cioè più velocemente di quanto Einstein avesse predetto.

http://rosaliastellacci.altervista.org

martedì 18 dicembre 2018

USA for Africa – Uno dei più grandi eventi musicali di sempre!


We are the world La canzione che ha diffuso in tutto il mondo una maggiore coscienza sociale nei confronti dei problemi del Terzo Mondo.




noi siamo il mondo, noi siamo i bambini
noi siamo quelli che un giorno renderanno il giorno più luminoso
(… ) è una scelta che stiamo facendo, stiamo salvando le nostre stesse vite
è vero, costruiremo giorni migliori, semplicemente io e te!

We Are the World è un album del 1985 che contiene il brano We Are the World del supergruppo di 45 artisti (per la maggior parte statunitensi) guidati da Harry Belafonte, Kenny Rogers, Michael Jackson e Lionel Richie.

USA for Africa (United Support of Artists for Africa) era il nome sotto il quale il Supergruppo ha registrato il singolo "We Are the World" nel 1985. per raccogliere fondi per combattere la fame in Etiopia.
All’inizio degli anni Ottanta la situazione di alcuni paese africani, in particolare dell’Etiopia e del Sudan, era disastrosa. Centinaia di migliaia di persone avevano un bisogno disperato di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità.

Michael Jackson è sempre stato un artista sensibile nei confronti delle persone che soffrono: visitava in incognito i bambini malati negli ospedali e regalava loro i biglietti per i suoi concerti. L’ex leader dei Jackson Five è stato il maggior filantropo dello show business, con 400 milioni di dollari donati a ospedali e a orfanotrofi, come ha certificato il Guiness dei primati.

La canzone We Are the World, scritta da Michael Jackson e da Lionel Richie, ha raccolto 60 milioni di dollari per l'Etiopia. Fu numero uno delle classifiche sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna nell'aprile dello stesso anno.
I considerevoli profitti ricavati dalle vendite andarono all'associazione USA for Africa Foundation che li utilizzò per sopperire i gravi problemi in Africa.

La sera del 25 gennaio 1985. quindi, i più grandi artisti della musica popolare americana, tra cui Bruce Springsteen, Ray Charles, Bob Dylan, Stevie Wonder, Paul Simon e Billy Joel, si ritrovarono a Hollywood, dove si stavano svolgendo gli American Music Award, per incidere la canzone.
Ad accoglierli un cartello scritto dallo stesso Quincy Jones: “Siete pregati di lasciare il vostro ego fuori dalla porta”.

La canzone fu incisa il 28 gennaio 1985. La Columbia Records si accollò per intero le spese di produzione e di distribuzione. We Are the World fu pubblicata il 7 marzo 1985 in 800.000 copie, che andarono subito esaurite. In trent’anni il singolo ha venduto 20 milioni di copie.

Il brano vinse il Grammy Award come “canzone dell'anno", come "disco dell'anno" e come "miglior performance di un duo o gruppo vocale pop".

We Are the World fu eseguita il 13 luglio 1985 in mondovisione come gran finale del Live Aid, uno dei più grandi eventi rock di sempre, al John F. Kennedy Stadium di Filadelfia davanti a 90.000 spettatori.

We are the world non solo ha dato un notevole contributo economico alla causa africana, ma ha diffuso in tutto il mondo una maggiore coscienza sociale nei confronti dei problemi del Terzo Mondo.

Risultati che non hanno fermato le immancabili polemiche sull’operazione, alle quali ha risposto lo stesso Quincy Jones: “Chiunque voglia scagliare la prima pietra contro Usa for Africa, può muovere il culo e cominciare a dare una mano. Dio solo sa quanto c’è ancora da fare”.


https://www.panorama.it

sabato 1 dicembre 2018

Film - Il Pianetsa Verde!


Davvero un film che tutti dovremmo vedere.



 Mostra la follia della nostra società attuale, di come siamo totalmente sconnessi da ciò che ci circonda: dalla natura, dalle altre persone, da ciò che mangiamo, ecc. Il pianeta verde mette in luce il paradosso dello stile di vita moderno cercando di risvegliare l’interconnessione tra gli esseri umani e quanto l’esperienza umana si sia allontanata da questa connessione. Si concentra sulla semplicità e sulla pace che intrinsecamente provengono da un pianeta basato sull’amore e sull’unicità.
Gli abitanti del Pianeta Verde sono esteriormente identici agli uomini, ma, progrediti nella scienza e dotati di una saggezza superiore, sono liberi dalle passioni e hanno da tempo rinunciato al superfluo, appagandosi delle infinite risorse del pensiero. 

Il film completo è disponibile su Vimeo - https://vimeo.com/29255063 
L'Espansione della Coscienza

Fonte:  https://www.rqi.me
https://informaridendo.blogspot.com/