Il
test delle macchie di Rorschach, è uno strumento di indagine della
personalità; esso sfrutta il meccanismo inconscio della proiezione,
in base al quale, di fronte ad un’immagine ambigua e poco
strutturata, il soggetto tende a proiettare su di essa il proprio
mondo interno fatto da fantasie, ricordi, e significati personali
piuttosto che osservarla in maniera oggettiva.
La
storia di questo test inizia con uno psichiatra svizzero, Hermann
Rorschach, che basa i suoi studi sulla percezione ritenendo di
poter discriminare uno stile percettivo caratteristico nei soggetti
patologici.
Un
ruolo non indifferente è stato giocato dal caso. Quando Rorschach
fece stampare le dieci tavole che aveva dovuto per economia
selezionare tra molte altre, ebbe la sgradita sorpresa di trovarvi
dei toni di grigio, delle sfumature che non erano negli originali e
che non voleva. Non potendo affrontare la spesa della ristampa
utilizzò quelle che ancora oggi, a più di 80 anni si utilizzano.
Col tempo, il test è divenuto il più diffuso e studiato strumento
diagnostico per la rilevazione del funzionamento della personalità.
l
test di Rorschach, che può essere categorizzato tra i test
psicodiagnostici della personalità viene utilizzato in ambito
clinico e giuridico per valutare alcuni aspetti strutturali legati
alla personalità e altri dinamici, ossia del perché un soggetto
funziona in un certo modo. Può essere in grado di dare indicazioni
ad esempio su: Disturbi d’ansia, Fobie, Disturbi dell’umore,
Disturbi depressivi, Psicosi.
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