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sabato 15 dicembre 2018

Bleep. Ma Che… BIP… Sappiamo Veramente!?




                       What The Bleep Do We Know


Di che cos'è fatto un pensiero? Di che cos'è fatta la realtà?

E soprattutto, come può un pensiero modificare la natura della realtà?


Bleep è un film illuminante, è un film che fa pensare. Tenta di rispondere a tutti quei quesiti di matrice esistenziale che ognuno di noi si pone ogni giorno, più o meno consapevolmente. E apre la strada ad altre possibilità di visione del mondo, della realtà e di tutto ciò che ci circonda, noi compresi.

Dalla sua uscita ha avuto un enorme successo in tutto il mondo ed è stato insignito di molti premi, tra cui Miglior Documentario dell’Anno al Festival del Film Indipendente di Ashland, 2004; Premio Platino Remi allo Houston Festival del Film Indipendente, 2004; Premio per il Documentario dal Pensiero Più Provocatorio al Festival del Film Indipendente di Sedona, 2004, DVD Sorpresa dell’Anno! Amazon.com, 2005.

Gli interrogativi che Bleep propone già dai primi fotogrammi non sono da poco: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove dobbiamo andare? Perché siamo qui? Cosa può fare il pensiero? Cos’è la realtà? Esistono più realtà? Ed esistono tutte simultaneamente?

È il fisico Amit Goswami a introdurci nel vivo del tema del film, cioè la fisica quantistica e il rapporto che intercorre tra noi e la realtà che ci circonda. La fisica quantistica, dice Goswami, è la fisica delle possibilità. Questa nuova fisica ci insegna che una particella esiste contemporaneamente in una sovrapposizione di possibili stati. Nell’istante in cui la guardi si colloca in uno solo di questi, tra tutti quelli possibili.

Secondo Bleep, dunque, il mondo è fatto da possibili strisce di realtà, che in potenza esistono tutte contemporaneamente, finché non ne scegliamo una. Siamo abituati a pensare che tutto ciò che ci circonda siano cose che esistono senza il nostro intervento, dice Goswami, ma il mondo materiale intorno a noi non è altro che il risultato di possibili movimenti di coscienza. Di volta in volta, tra tutti i possibili movimenti, ne scegliamo uno per manifestare la nostra esperienza. Quindi, per abbandonare questa abitudine, non dobbiamo pensare in termini di cose, ma di possibilità.

L’interfaccia tra noi e la realtà è il nostro cervello, al quale abbiamo posto dei limiti. Infatti, noi vediamo solo ciò che crediamo sia possibile eliminando così la maggior parte delle informazioni che arrivano al cervello. Rispondiamo a schemi già presenti dentro di noi a causa dei nostri condizionamenti, finendo così per scegliere sempre la stessa realtà tra le infinite possibili, cosa che fa Amanda per tutta la prima parte del film.



Fonte:
https://www.francescoalbanese.com/ youtube

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