What
The Bleep Do We Know
Di
che cos'è fatto un pensiero? Di che cos'è fatta la realtà?
E
soprattutto, come può un pensiero modificare la natura della realtà?
Bleep
è un film illuminante, è un film che fa pensare. Tenta di
rispondere a tutti quei quesiti di matrice esistenziale che ognuno di
noi si pone ogni giorno, più o meno consapevolmente. E apre la
strada ad altre possibilità di visione del mondo, della realtà e di
tutto ciò che ci circonda, noi compresi.
Dalla
sua uscita ha avuto un enorme successo in tutto il mondo ed è stato
insignito di molti premi, tra cui Miglior Documentario dell’Anno al
Festival del Film Indipendente di Ashland, 2004; Premio Platino Remi
allo Houston Festival del Film Indipendente, 2004; Premio per il
Documentario dal Pensiero Più Provocatorio al Festival del Film
Indipendente di Sedona, 2004, DVD Sorpresa dell’Anno! Amazon.com,
2005.
Gli
interrogativi che Bleep propone già dai primi fotogrammi non
sono da poco: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove dobbiamo andare?
Perché siamo qui? Cosa può fare il pensiero? Cos’è la realtà?
Esistono più realtà? Ed esistono tutte simultaneamente?
È
il fisico Amit Goswami a introdurci nel vivo del tema del
film, cioè la fisica quantistica e il rapporto che intercorre tra
noi e la realtà che ci circonda. La fisica quantistica, dice
Goswami, è la fisica delle possibilità. Questa nuova fisica
ci insegna che una particella esiste contemporaneamente in una
sovrapposizione di possibili stati. Nell’istante in cui la guardi
si colloca in uno solo di questi, tra tutti quelli possibili.
Secondo
Bleep, dunque, il mondo è fatto da possibili strisce di
realtà, che in potenza esistono tutte contemporaneamente, finché
non ne scegliamo una. Siamo abituati a pensare che tutto ciò che ci
circonda siano cose che esistono senza il nostro intervento, dice
Goswami, ma il mondo materiale intorno a noi non è altro che il
risultato di possibili movimenti di coscienza. Di volta in volta, tra
tutti i possibili movimenti, ne scegliamo uno per manifestare la
nostra esperienza. Quindi, per abbandonare questa abitudine, non
dobbiamo pensare in termini di cose, ma di possibilità.
L’interfaccia
tra noi e la realtà è il nostro cervello, al quale abbiamo posto
dei limiti. Infatti, noi vediamo solo ciò che crediamo sia possibile
eliminando così la maggior parte delle informazioni che arrivano al
cervello. Rispondiamo a schemi già presenti dentro di noi a causa
dei nostri condizionamenti, finendo così per scegliere sempre la
stessa realtà tra le infinite possibili, cosa che fa Amanda per
tutta la prima parte del film.
Fonte:
https://www.francescoalbanese.com/ youtube
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